Fare sindacato in provincia non è semplice

Gen 28, 2022

C'è un terreno sul quale il confronto non dovrebbe mai scivolare: è un terreno viscido, paludoso, formato da strati di antipatie e gelosie personali che nulla hanno a che vedere col sindacato e la sua azione
di Al. Van.

fare sindacato a rietiUna cosa è certa: fare sindacato in provincia non è semplice. Ne sa qualcosa Marco Palmerini, dirigente sindacale della Uil di Rieti, che oggi ha collezionato il secondo atto di intimidazione in poco meno di un anno. Il primo risale al marzo dello scorso anno: in quel caso fu disegnata una croce nera sulla bacheca della sede della Asm, l’azienda municipalizzata locale. Oggi invece la mano idiota si è accanita contro una foto storica, esposta nel corridoio della municipalizzata reatina che ritrae dipendenti e autorità, dove adesso sono ben visibili i volti sfregiati di Palmerini e di un altro iscritto Uil, Maurizio Tolomei.

Gesto sconsiderato, atto vile o miserevole. Di parole e aggettivi ne possiamo trovare molti.  Ma una considerazione è chiara: ora come allora – sebbene la croce non fosse su un nome o su un volto, ma i successivi tentativi di  minimizzare l’accaduto fecero emergere chiaramente l’astio contro la persona oggetto dell’intimidazione di oggi – c’è un terreno sul quale il confronto non dovrebbe mai scivolare: è un terreno viscido, paludoso, formato da strati di antipatie e gelosie personali che nulla hanno a che fare col sindacato e la sua azione, con la difesa dei diritti dei lavoratori. E’ un terreno di confonto che di solito sceglie chi o non è in grado di agire per difendere i lavoratori. O peggio ancora non ci ha mai provato.

L’ultimo episodio, non scalfisce la Uil. «Stiamo parlando di un fatto miserevole, che indica la scarsissima statura morale di chi lo ha commesso e di chi vorrebbe giustificarlo magari come semplice goliardia – hanno commentato Alberto Paolucci e Pierluigi Giacomelli, rispettivamente segretario generale della Uil di Rieti e della Sabina romana e responsabile della locale sede della Uil Trasporti, non sposta di un centrimetro né l’azione di Marco, né quella della Uil. Non ci lasceremo intimorire da questo ennesimo brutto episodio. Però il clima in Asm non è dei migliori. Ai vertici dell’azienda abbiamo chiesto di fare chiarezza sulla vicenda individuando i responsabili. A Palmerini, nostro validissimo delegato all’ufficio legale e alle aziende partecipate, va la nostra solidarietà e il nostro incitamento a continuare a portare avanti l’ottimo lavoro sindacale svolto fin qui». Fare sindacato in provincia non è affatto semplice. Ma resta una bella sfida. A patto che nella vita sindacato si scelga di fare.

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