Teatro dell’Opera, nuova stagione vecchi problemi

Dic 12, 2017

I sindacati chiedono un confronto per un rilancio organico della storica struttura del Costanzi
di Alfonso Vannaroni

teatro dell'opera

Teatro dell’opera, stagione al via. Lavoratori e lavoratrici che metteranno impegno, professionalità e passione. Ma uno stato di crescente preoccupazione per il futuro che non accenna diminuire. Tra luci e ombre – più ombre che luci – inizia la nuova stagione della storica struttura del Costanzi. Il rito della prima è alle porte, ma poco o nulla è cambiato in questi anni. E così Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil, tornano a chiedere un confronto reale per il futuro del Teatro. «A questo confronto non può più sottrarsi il Sovrintendente Fuortes – spiegano i sindacati – ma non possono più sottrarsi le istituzioni locali, a partire dalla Sindaca di Roma nella sua qualità di Presidente di consiglio di indirizzo della Fondazione. Alle istituzioni chiediamo l’apertura immediata di un confronto. Il piano di risanamento e le condizioni create dal nuovo quadro legislativo che sovrintende la gestione delle Fondazioni lirico sinfoniche non permettono ulteriori rinvii».

Intanto la realtà non è semplice. A preoccupare c’è il debito complessivo, che la prima relazione semestrale del commissario straordinario del Governo ha fissato a 53 milioni di euro. C’è poi l’aumento dei debiti tributari: i sindacati indicano una quota non versata di Irpef nel 2016 pari a 5,8 milioni di euro. Segno più anche per i costi di produzione, saliti di circa 1,6 milioni di euro. Ci sono poi scelte gestionali che non sembrano in linea con lo spirito del piano di risanamento. «Come – spiegano i sindacati – quella di dotare il Teatro di due direttori artistici anziché uno. Di avvalersi di onerosi patrocini legali privati nella gestione dell’ingente contenzioso legale per questioni giuslavoristiche, anziché avvalersi dell’Avvocatura generale dello Stato). E  la scelta di erogare premi alla dirigenza mentre si continua ad applicare al resto della forza lavoro tagli alle retribuzioni per un totale di circa 1,5 milioni di euro annui, sebbene l’accordo sindacale che li prevede sia scaduto di nel 2016».

E che dire della gestione del confronto con i lavoratori? «Una gestione autoreferenziale e priva di contenuti – aggiungono i sindacati – Una realtà che ha attraversato eventi drammatici come quelli del 2014 e che ha visto i lavoratori partecipare al progetto di risanamento con importanti sacrifici in termini economici e di aumento della produttività non può continuare a considerare il confronto con i rappresentanti dei lavoratori come una sorta di fastidio inevitabile al quale prestarsi il meno possibile». «Vogliamo far conoscere a tutti la situazione del Teatro dell’Opera, perché dobbiamo cercare di uscire da una situazione di non ritorno – afferma Alessandro Faraoni della Fistel-Cisl – per il sovrintendente Carlo Fuortes il confronto con le parti sociali sembra essere un fastidio». Problemi che però non porteranno ad uno sciopero. «Siamo in stato agitazione – aggiunge Francesco Melis della Uilcom – l’obiettivo non è bloccare l’attività ma evitare il ricorso sistematico agli straordinari, che sta diventando un’attività comune». «In molti – conclude Riccardo Sacconi della Slc Cgil – speravano in uno sciopero ma noi abbiamo dato un segnale di responsabilità. Certo dove c’è Fuortes c’è sempre un alto tasso di litigiosità».

«La storia dell’uomo solo al comando non regge più – concludono Faraoni, Melis e Sacconi –  In questi anni, con buona pace del sovrintendente, le lavoratrici e i lavoratori dell’Opera di Roma hanno fatto fronte alla cronica carenza di organico della Fondazione. L’aumento delle produzioni e la contemporanea diminuzione del perimetro occupazionale alla lunga producono storture gestionali e il rischio di un abbassamento della qualità complessiva dell’offerta». Lo spettacolo deve continuare, ma per il Teatro dell’Opera serve un confronto reale per disegnarne strategicamente il futuro.

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  1. Un tavolo istituzionale per rilanciare il Teatro dell’Opera - nuovigiorni.net - […] – poco prima che il sipario dello storico teatro romano si alzasse per iniziare la nuova stagione leggi qui…

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