La piana reatina. Benvenuti in un territorio che sprofonda

Ott 10, 2017

I residenti alle prese con scarsa illuminazione, strade indecenti, fossi invasi da rifiuti
di Alfonso Vannaroni

piana reatina

C’è un vasto territorio appena fuori dalla città di Rieti. E’ una fertile distesa di verde, che si estende per circa novanta chilometri quadrati. E’ una zona circondata da catene montuose. E’ un piccolo gioiello ambientale, impreziosito dalla Riserva naturale regionale dei laghi Lungo e Ripasottile. E’ la piana reatina, nota anche come valle santa, perché in questi luoghi soggiornò più volte Francesco D’Assisi. Ma è un territorio che vive un profondo disagio. «Anni di denunce, anni di segnalazioni inascoltate», ripete da tempo il segretario generale della Uil di Rieti, Alberto Paolucci.

Da queste parti infatti i residenti fanno quotidianamente i conti con degrado e abbandono. I problemi sono tanti, gli interventi quasi inesistenti. «Fanno male la sporcizia e gli abusi edilizi – torna a ripetere Paolucci – Le famiglie ci sollecitano, ci telefonano per chiederci come mai la polizia municipale non si fa un giro da queste parti e perché non vengono abbattuti gli abusi che tutti conoscono». Le amministrazioni cambiano colore, la minoranza diventa maggioranza e viceversa, ma nella piana reatina tutto resta immutato. Qui nulla cambia. Qui i fossi restano invasi dai rifiuti, qui l’illuminazione pubblica è sempre scarsa, qui la rete del metano non è ancora arrivata. «Se si considera che l’intera città è servita dal metano – aveva detto tempo fa il segretario del sindacato – e che la rete arriva fino a Chiesa Nuova, non capiamo perché non ci si adoperi per far arrivare lo stesso servizio anche in via Criano, Cese o via Pratolungo».

Problemi che non trovano soluzione, proteste e reclami sottoposti a sindaci eNd ex sindaci. Ma forse la piana reatina sconta antiche colpe, forse essere stata un tempo una zona paludosa ha inciso sulla sua odierna natura. E nelle paludi, si sa, poco e nulla si muove. E così – ancora oggi – basta un po’ di pioggia per finire sottacqua. «Quando si completerà la rete fognaria – torna a ripetere il sindacato – Non si possono trattare i residenti della piana come dei cittadini di serie B che però pagano le tasse come gli abitanti del centro storico di Rieti». Interrogativi e richieste che adesso passano nelle mani del nuovo sindaco Cicchetti e della sua giunta. E i residenti della valle reatina sperano che non restino per l’ennesima volta promesse disattese.

1 commento

  1. gianpiero scopigno

    Però sono anni che sostengono che Rieti nn è solo dentro le mura, ma la piana e tutta la Valle Santa compresi i comuni,fiume e il suo corso e i suoi affluenti , ( per i reatini Fiume invece è tra ponte romano e ponte cavallotti )fa piacere che anche qualcun’altro se ne sia accorto, meglio tardi che mai e nn solo x la metanizzazione o la monnezza, ma come elemento di sviluppo, ma forse chiedo troppo, meglio fermarsi a marmore e piediluco, nn sia mai che finissero pure la “Super strada”

    Rispondi

Trackback/Pingback

  1. Paradiso e inferno. Il doppio volto della Piana reatina - nuovigiorni.net - […] Paradiso e inferno. E’ il doppio volto della piana reatina: un territorio che si lascia ammirare dall’alto, quando l’asfalto…

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Pin It on Pinterest

Privacy Policy Cookie Policy