Sequestro di quote di aziende che riciclavano denaro

Ago 11, 2023

Il decreto è stato eseguito nel Comune di Castellammare di Stabia e a Trento
di Redazione
Sequestro di quoteQuesta mattina nei comuni di Castellammare di Stabia (Na) e Trento (Tn), i carabinieri hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo emesso dal Gip del Tribunale di Napoli, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, delle quote sociali e del patrimonio aziendale di due società di vendita e di noleggio di veicoli (auto, moto, imbarcazioni), per un controvalore complessivo stimato in circa 200mila euro.
Il sequestro di quote scaturisce dagli approfondimenti patrimoniali dei carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Castellammare di Stabia e coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, in ordine alle investigazioni sul clan Cesarano che avevano consentito di disarticolare i vertici del sodalizio criminale e erano sfociate in una misura cautelare personale nei confronti di 18 indagati, eseguita dai militari lo scorso 10 luglio. Nello specifico, le attività di indagine avevano permesso di raccogliere gravi indizi sull’attuale operatività del clan quale associazione armata di tipo mafioso avente per scopo la commissione dei delitti di estorsione, traffico di sostanze stupefacenti e detenzione di armi, finalizzata all’acquisizione del controllo delle attività illecite e lecite di Castellammare di Stabia, di Pompei e delle zone limitrofe.
Le indagini avevano inoltre permesso di ricostruire gli assetti organizzativi, direttivi e operativi del clan e di raccogliere gravi indizi di colpevolezza non soltanto in ordine alla commissione di una serie di reati perpetrati con l’aggravante del metodo e della finalità camorristica, ma anche in relazione al tentativo degli indagati di ripulire i proventi delle attività illecite conseguite nel contesto associativo mediante il loro reinvestimento in beni mobili e in settori imprenditoriali di natura lecita come quello del noleggio auto e quello nautico. Più precisamente, nel corso delle investigazioni si è potuto ipotizzare che la sede di un autoconcessionario fosse divenuta la base logistica del clan Cesarano e la sede di periodiche riunioni degli affiliati.
Inoltre, all’esito di approfondimenti investigativi successivi all’esecuzione delle misure cautelari personali, sono stati raccolti gravi indizi di colpevolezza a carico di tre indagati, ritenuti ai vertici del sodalizio criminale, in ordine al reato di riciclaggio aggravato dal metodo mafioso, per aver trasferito denaro o altre utilità di provenienza delittuosa nel noleggio di autovetture e di imbarcazioni al porto turistico di Marina di Stabia, creando una società ad hoc, in modo di ostacolare l’identificazione della loro provenienza.

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Pin It on Pinterest

Privacy Policy Cookie Policy