Studenti e letture estive sotto l’ombrellone

Ago 8, 2023

Pirandello, Verga e Calvino gli autori preferiti dai professori. Tuttavia per tre studenti su quattro queste sono letture forzate
di Redazione

studenti e letture estiveLa tradizione di assegnare agli studenti letture estive obbligate come compiti per le vacanze non conosce tramonto. Secondo un sondaggio di Skuola.net – effettuato interpellando 1.500 alunni delle classi medie e superiori – tre su 4 si sono visti affidare almeno un libro da leggere durante la pausa dalle lezioni. Testi che, però, nella quasi totalità dei casi si moltiplicano: per 1 su 2 i libri assegnati dai professori sono un numero variabile tra due e quattro, per quasi 1 su 5 sono cinque o più. A rendere ancora più ostico il compito sono le modalità con cui si è arrivati alle assegnazioni. Ristrettissimo il margine di manovra degli studenti. Per la stragrande maggioranza le scelte sono calate dall’alto: al 37% sono stati dati dei titoli ben precisi, un altro 36% ha potuto selezionare l’opera preferita ma sempre all’interno di una lista preconfezionata dal docente di riferimento, solo il 18% ha potuto fare un mix tra letture imposte e scelte personali, appena il 9% ha avuto carta bianca su cosa leggere durante le vacanze.

Non per questo, però, le ragazze e i ragazzi rinunceranno facilmente alle proprie passioni. La fetta più grande (50%) cercherà di portare a termine le consegne date in classe dedicando comunque un po’ di tempo a letture extra, non assegnate dai docenti. Un’altra platea molto ampia (19%) pensa di rinunciare a qualche assegnazione scolastica per leggere i propri titoli preferiti. Molto più basico l’obiettivo del 17%: arrivare alla fine dell’estate avendo completato almeno un testo. Mentre 1 su 7 sembra aver già tirato i remi in barca e prevede di sfogliare nemmeno una pagina. Una decisione azzardata, riporta Skuola.net, quella di questi ultimi, che però non è detto che avrà delle conseguenze negative. Qualcuno di loro potrebbe rientrare in quel 18% che ha detto che le letture estive sono più un esercizio che un compito, non prevedendo una relazione o un riassunto da consegnare a settembre. Se così non fosse, c’è un’altra soluzione a portata di mano: ricorrere all’aiuto esterno. I più – il 59% di quelli che probabilmente non leggeranno nulla – si affideranno ai riassunti presenti online, il 15% chiederà una mano ad amici, adulti e compagni di classe. Ma circa 1 su 10 dice che non cercherà scorciatoie e si presenterà al cospetto del docente di riferimento senza relazione, accada quel che accada. La tentazione dell’aiutino alberga diffusamente anche nella mente di quelli che qualcosa leggeranno. Tra loro solo 1 su 4 proverà a farcela da solo. Il 41% proverà fino all’ultimo a non cedere alla tentazione di consultare riassunti, ma non è sicuro di farcela. Il 14% già sa che cercherà in rete una relazione preconfezionata.

Ma quali letture estive hanno assegnato i docenti agli studenti? Stravincono i classici, da cui non possono sfuggire 9 studenti su 10: circa un terzo (32%) ha in elenco solo letture datate, oltre la metà (58%) ha però potuto mixarli con titoli più recenti. Appena il 10% si è confrontato con opere contemporanee. Entrando più nello specifico, la classifica delle letture estive più assegnata – stando a Skuola.net, basata sulle statistiche del proprio sito – è dominata da Il fu Mattia Pascal di Luigi Pirandello, a seguire I Malavoglia di Giovanni Verga, al terzo posto si piazza Il barone rampante di Italo Calvino. Ai piedi del podio troviamo ancora Pirandello, con Uno, nessuno e centomila. Poi c’è il primo autore straniero, Oscar Wilde con Il ritratto di Dorian Gray. E di seguito arriva anche la prima opera contemporanea: Nel mare ci sono i coccodrilli di Fabio Geda.

«Un dovere può trasformarsi in un piacere? La vita ci insegna che ciò avviene raramente. Pertanto non stupisce che a forza di imporre letture di libri come compiti – dice Daniele Grassucci, direttore di Skuola.net – gli studenti poi diventati adulti abbiamo abbandonato la lettura di libri per passione: lo scorso anno il numero di lettori attivi, secondo l’Istat, è sceso sotto la soglia del 40%. Ed è un vero peccato, perché i giovani di oggi sono in potenza dei voraci lettori: dagli 11 ai 24 anni si registra il maggior consumo di testi per piacere rispetto alle altre fasce d’età. Visto che anche nel nuovo millennio la lettura di libri può rappresentare un valore aggiunto per la crescita dei cittadini, sarebbe auspicabile sperimentare nuove metodologie per trasferire, nel periodo scolastico, più il piacere che il dovere di leggere».

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