
Questo quanto emerge dall’Osservatorio sulla Inclusivity in Business Activities che SumUp – azienda leader a livello globale nella tecnologia finanziaria che serve oltre 4 milioni di small merchant in 4 nazioni (Italia, Regno Unito, Francia e Germania) – ha condotto tra gli esercenti di cui è partner. Scopo dell’indagine è analizzare il ruolo che i commercianti, in particolare quelli del comparto HoReCa, attribuiscono alla diversificazione della propria offerta e quali sono i principali strumenti messi in campo per favorire i consumatori. Tre gli ambiti in cui l’Italia si dimostra particolarmente virtuosa: inclusività economica, sostenibilità e food diversity.
«L’attenzione all’inclusione è un tema sempre più centrale per micro e small merchant – commenta Umberto Zola, Growth Marketing Lead di SumUp – anche come conseguenza di un effettivo impatto positivo che può avere sul business. Ascoltare i bisogni dei clienti e rispondere con azioni concrete premia esercenti e ristoratori, in particolare con una maggior fidelizzazione. L’attenzione alla sostenibilità, alle diversità alimentari e alla riduzione del potere d’acquisto, diventa quindi un elemento di vantaggio competitivo per le attività commerciali, e allo stesso tempo un messaggio valoriale forte».
Secondo i dati, la maggioranza dei commercianti italiani (65%) adotta politiche commerciali atte a sostenere i consumatori a basso reddito. Tra queste: sconti (40%), promozioni (32%), e offerte per gli studenti (9,7%). Ma promuovere un modello di business inclusivo significa anche prestare attenzione alla sostenibilità, per esempio attraverso misure antispreco e volte a favorire il riciclo sostenibile dei materiali di scarto. Inoltre, rispetto ai colleghi britannici, tedeschi e francesi, l’Italia spicca per l’approccio inclusivo alla ristorazione, con l’HoReCa sempre più attento a intolleranze e regimi alimentari non convenzionali come vegetariani e vegani.
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