La radiografia del pontino alla Consulta Uil

Nov 30, 2022

Infrastrutture, lavoro, sfruttamento, infortuni, sanità. La Uil di Latina e le problematiche irrisolte di un'area ollocata in basso nelle classifiche riferite alla vivibilità del territorio
di Redazione

la radiografia del pontinoCarenza di infrastrutture con le grandi incompiute Cisterna Valmontone e autostrada Roma Latina. Con una statale, la Pontina, che necessita di una reale messa in sicurezza e di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. E poi il lavoro, il suo sfruttamento, l’occupazione, la constatazione – amara – che non tutti i posti di lavoro recuperati dopo il lockdown abbiano significato crescita strutturale, in una provincia collocata in basso nelle classifiche riferite alla vivibilità del territorio. Non sono poi mancati i numeri. Quelli relativi agli infortuni sul lavoro, sono stati allarmanti: da gennaio a ottobre 2022 nella provincia pontina se ne sono registrati 4.570, erano stati 2.696 nello stesso periodo del 2021. Dodici quelli mortali, uno in meno rispetto allo scorso anno. In crescita anche le malattie professionali: 661 denunce in dieci mesi, contro le 657 dello scoro anno. Questo e molto altro è emerso ieri durante i lavori della Consulta del Territorio della Uil di Latina.

La radiografia del pontino ha fatto emergere rischi e continui pericoli. «Un quadro preoccupante – ha commentato Luigi Garullo, Segretario generale della Uil di Latina – che testimonia quanto sia assolutamente necessario tenere alta la guardia con maggiori controlli e ispezioni   su tutti i luoghi lavoro. Questo è un tema che ci vede ogni giorno impegnati anche con la campagna Uil #ZeroMortiSulLavoro». Durante il dibattito – che si è sviluppato nella Consulta Territoriale – sono stati molti i temi affrontati: scuola, pubblico impiego, edilizia, agricoltura, comparto industriale crescita di alcuni settori e contrazione di altri. E’ stato affrontato anche il tema della sanità: la pandemia ha impegnato la Regione Lazio nella gestione dell’emergenza ma il resto dei problemi sono finiti sotto il tappeto e così a farne le spese sono state tutte le persone con patologie più o meno gravi costrette ad aspettare tempi inaccettabili per una prestazione sanitaria, con liste di attesa interminabili, pronto soccorso sempre in affanno e carenze croniche di personale soprattutto per quanto riguarda gli operatori socio sanitari, in sotto organico di almeno 400 unità.

«Adesso è il momento di rilanciare la sanità pubblica – ha proseguito  Luigi Garullo – occorre un piano di assunzioni straordinario, che interessi tutte le figure professionali oggi carenti». «Nella sanità – ha concluso Alberto Civica, Segretario generale Uil Lazio – servono investimenti per la costruzione di nuove strutture sanitarie, per riconvertire e realizzare nuovi ospedali. Il modello privato, basato sul profitto, è incompatibile con l’interesse generale». Alla radiografia del pontino non sono sfuggiti i primi provvedimenti del nuovo esecutivo: sebbene alcuni ricalcano quelli del governo Draghi, altri sono apparsi decisamente sbagliati: la reintroduzione del voucher ad esempio, strumento che era stato cancellato anni fa proprio perché altamente precarizzante.

 

 

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