«Doppio zero». Si chiama così l’operazione – condotta dai finanzieri nel Foggiano che ha portato all’arresto di 17 persone (15 in carcere e 2 ai domiciliari) per detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti e per violazioni della normativa in materia di armi – che è iniziata dopo il sequestro nell’agosto 2020 a San Marco in Lamis, di una maxi piantagione di marijuana. A insospettire i finanzieri è stato il capillare sistema di sorveglianza dei due circoli che erano «autentici supermercati della droga – riferiscono gli inquirenti – aperti a qualsiasi ora per permettere ai numerosi avventori di acquistare stupefacente anche a notte fonda».
Durante l’emergenza sanitaria con il lokcdown, gli indagati avrebbero spacciato a casa. Le attività investigative, che si sono concluse nel giugno 2021, hanno permesso di raccogliere indizi a carico degli indagati per più di 2.500 episodi di spaccio di hashish, marijuana e cocaina, sostanze cedute anche a minorenni o in luoghi pubblici alla presenza di bambini. Nel corso delle indagini sono state sequestrate altre due piantagioni di marijuana, che si trovavano in località Schiapparo di Lesina (Foggia) e curate da pluripregiudicati del posto. All’esito delle analisi di laboratorio, si è accertato che dalle infiorescenze potevano essere ricavate circa 1,35 milioni di dosi di stupefacente per un ritorno economico in favore del gruppo criminale stimato in circa 6,8 milioni di euro.
Nell’ambito di Doppio Zero, a San Nicandro nel giugno dell’anno scorso era stato arrestato – in flagranza di reato – un commerciante incensurato, oggi considerato «il magazziniere dello stupefacente». È stato sorpreso a vendere un pacco di cocaina a uno degli arrestati oggi che lo scorso anno è riuscito a sfuggire all’arresto dopo un inseguimento pericoloso per le vie del paese. Il negoziante è stato trovato in possesso di cocaina e marijuana ma anche di diverse strumentazioni tecniche per ricercare e bonificare gli ambienti da eventuali apparecchiature di polizia oltre che di Jammer per disturbare le comunicazioni delle forze di polizia. Alcuni degli arrestati oggi avrebbero percepito indebitamente il reddito di cittadinanza e sono stati per questo denunciati e segnalati all’Inps.
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