Ad Aprile prezzi degli affitti in salita

Mag 13, 2022

Lo rivela l'indagine di Idealista, il portale immobiliare leader per lo sviluppo teconologico in Italia. Mediamente i canoni mensili si attestano a 11,4 euro a metro quadro
di Redazione

affittiIl mese di aprile si è chiuso con un netto aumento mensile dei canoni pari all’1,5%, per un prezzo medio che si attesta a 11,4 euro al metro quadro. Secondo l’indice dei prezzi elaborato da idealista, portale immobiliare leader per sviluppo tecnologico in Italia, la richiesta da parte dei proprietari è aumentata del 2.9% su base annuale.  Tendenza più contrastata nei capoluoghi con una leggera prevalenza – 46 su 88 centri monirati – di città con prezzi degli alloggi in affitto in aumento. Gli incrementi più pronunciati sono quelli di Avellino e Massa, rispettivamente del 15,2% e dell’11,4%, seguite da Campobasso (9,2%), Ascoli Piceno (9%), Cosenza (8,3%), Catanzaro (7,3%), Rovigo (6%) e La Spezia (5,9%). Il resto dei centri segnano incrementi inferiori al 5 per cento, fra questi anche i principali mercati delle locazioni come Torino (4,1%), Cagliari (3,9%) e Palermo (1,2%). Prezzi dei canoni stabili a Roma e Milano, ma in calo del 2,2% nella Capitale negli ultimi 12 mesi, mentre nel capoluogo meneghino sono saliti del 13% nello stesso periodo. Sul versante opposto, Genova (-0,1%), Firenze (0,4%), Napoli (-1,3%) e Bologna (-1,5%) sono i principali capoluoghi di regione in terreno negativo. Rimini (-5,9%) e Siena (-5,8%) sono le città che segnano il calo maggiore. Milano si distingue come il capoluogo con gli affitti più salati con un prezzo di 20 euro/m 2. Seguono Firenze (15,5 euro/m 2 ), Venezia (15,4 euro/m 2 ) e Bologna (14,7 euro/m 2 ). Roma e Napoli si attestano rispettivamente al 13,3 e 11,1 euro mensili. Vibo Valentia, invece, è il centro con l’affitto più economico d’Italia con 4,6 euro/m 2 , seguita da Agrigento e Chieti (4,8 euro/m 2 per entrambe).

La tendenza provinciale dei prezzi vede una netta prevalenza di province con canoni di locazione (in) aumento, 72 sulle 104 prese in analisi. Dieci registrano incrementi a due cifre, dal 24,2% di Belluno al 10,2% di Macerata passando per il 17,4% di Rimini; la variazione dell’offerta di affitti brevi in queste macroaree influenza i dati riportati in questo report. All’opposto, Vercelli (-6,6%) ed Enna (-6,2%) guidano la classifica delle 32 province in terreno negativo a febbraio. Cali in altre 29 province comprese tra il – 4,2% di Benevento e il -0,2% di Mantova. Lucca è la provincia più cara con 23,4 euro mensili necessari per l’affitto di un’abitazione; la seguono Rimini (22,6 euro/m 2 ) e Ravenna (22 euro/m 2 ). Milano (18,6 euro/m 2 ) è quinta nel ranking dei valori provinciali, Firenze (14 euro/m 2 ) nona, Roma (12,7 euro/m 2 ) solo quindicesima. Di contro, Caltanissetta (4,4 euro/m²) si conferma essere la provincia più economica, davanti a Enna (4,8 euro/m²) e Avellino (5 euro/m 2).

Il prezzo degli affitti è in ripresa in 14 regioni su 20, con i rialzi maggiori concentrati in Molise (8,8%), Calabria (5,2%) e Sardegna (3,2%). Andamenti positivi in altre 11 zone, dalla Liguria (2,8%) al Lazio (0,7%). Affitti stabili rispetto al mese di marzo in Lombardia e Marche. Quattro regioni registrano invece variazioni negative, si tratta di: Valle d’ Aosta (-3,9%), Umbria (-1,5%), Friuli-Venezia Giulia (-1,3%) e Puglia (-1,2%). La Lombardia (15,4 euro/m 2) è la egione più cara, seguita da Toscana (14 euro/m 2 ) e Valle d’Aosta (13,9 euro/m 2 ). Anche Trentino Alto Adige (13,4 euro/m 2 ), Lazio (12,3 euro/m 2) ed Emilia-Romagna (11,9 euro/m 2) presentano valori di affitto superiori rispetto alla media nazionale. Sul fronte opposto, la regione più economica dove affittare una casa è il Molise (6 euro/m 2 ), che precede Calabria e Umbria (entrambe con un prezzo medio di 6,4 euro/m 2). Per la realizzazione dell’indice dei prezzi degli immobili di idealista vengono analizzati i prezzi di offerta basati sui metri quadri costruiti (a corpo) pubblicati dagli inserzionisti della piattaforma. Le inserzioni atipiche e le inserzioni con prezzi fuori mercato vengono eliminate dalle statistiche. Includiamo la tipologia di case unifamiliari (ville) e scartiamo immobili di qualsiasi tipologia che non hanno ottenuto interazioni da parte degli utenti per molto tempo. I dati finali vengono generati utilizzando la mediana di tutte le inserzioni valide in ciascun mercato.

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