Sottopasso e ferrovia. Il dibattito che a Rieti non c’è

Gen 12, 2022

Le elezioni amministrave sono dietro l'angolo. Ma chi sarà chiamato a guidare la città ancora non si esprime pubblicamente su opere pubbliche che potrebbero cambiare il volto della città
di Alberto Paolucci, Segretario Uil Rieti e Sabina Romana

Sottopasso e ferroviaSottopasso e ferrovia. Il dibattito langue. Sono tanti i confronti, altrettanti i tentativi di accordo tra liste, partiti e movimenti. Ma nulli al momento sono i contenuti. Eppure le scelte che i candidati sindaco metteranno in campo per Rieti orienteranno il voto dei cittadini e delle cittadine. Ad oggi però la politica poco dice sulla realizzazione del sottopasso di Viale Maraini: assistiamo soltanto alla strenua difesa dell’opera da parte di esponenti che appartengono all’amministrazione uscente e che potrebbero restare ai margini della prossima tornata elettorale di giugno. Non ci si espone sulle altre opzioni che stanno animando il dibattito in città come l’eventualità di un prolungamento di viale Matteucci fino al sottopasso di via Theseider oppure lo spostamento della stazione a sud della città.

Le forze politiche che si stanno coalizzando sembrano più interessate alla fredda somma di numeri che permetterà loro di prevalere nella prossima contesa elettorale. Ma c’è bisogno di più, c’è bisogno di progettualità, di idee da mettere a disposizione per il futuro della città. Soprattutto adesso – in un contesto di ripartenza dopo la pandemia – chi amministrerà Rieti dovrà compiere scelte lungimiranti immaginando le potenziali ricadute negli anni, perché è evidente che queste incideranno sul rilancio economico e sociale di tutto il territorio. Risollevare la città, significa infatti risollevare l’intera provincia. Trasformare Rieti, renderla attrattiva per gli investimenti significa creare lavoro di qualità e opportunità anche per i tanti borghi e paesi della provincia. E’ su questo che ci piacerebbe vedere la politica confrontarsi.

Sottopasso e ferrovia. Da tempo consideriamo strategiche le infrastrutture per strappare Rieti da un isolamento ultra trentennale. Sotto questo aspetto serve una vigorosa cura del ferro che va inserita in un progetto di ampio respiro che preveda anche il coinvolgimento di Rfi nella realizzazione di una stazione verso sud strategica sia per il tracciato verso Roma sia per l’altro verso l’Adriatico. La nostra speranza è che a breve coloro che avranno tra le mani il futuro della città si espongano sulla necessità di una variante al piano regolatore propedeutica per lo spostamento della stazione. Auspichiamo inoltre che si esprimano e dicano pubblicamente  se considerano il sottopasso di viale Maraini strategico oppure no. E che si esprimano sull’eventuale prolungamento di viale Matteucci. Un fatto è certo: la classe politica ha il dovere di alzare lo sguardo, di provare a immaginare una nuova città. I fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza sono una occasione storica che non può essere gettata al vento. E I futuri amministratori dovranno essere all’altezza del momento storico che stiamo vivendo.

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