La percentuale di differenziata cresce. Più1,8 rispetto al 2019

Dic 21, 2021

Le regioni del nord sono 70,8 per cento, quelle del centro scendono al 59,2 per cento. Sotto il 50 per cento solo la Sicilia
di Redazione

differenziataLa percentuale di raccolta differenziata si attesta al 63% della produzione nazionale, con una crescita di 1,8 punti rispetto al 2019. Così il Rapporto Rifiuti Urbani Ispra edizione 2021. Il Codice dell’ambiente (d.lgs. n. 152/2006) come noto stabiliva un obiettivo di almeno il 65% entro il 31 dicembre 2012. Nonostante l’emergenza sanitaria abbia influito significativamente sui consumi nazionali e di conseguenza sulla produzione dei rifiuti, il sistema di gestione delle raccolte differenziate ha garantito l’intercettazione dei flussi di rifiuti presso tutte le tipologie di utenze e proprio le regioni maggiormente colpite dall’emergenza, dove sono state disposte specifiche ordinanze per il conferimento dei rifiuti nell’indifferenziato, hanno saputo adottare misure efficienti di
gestione.

Le percentuali rispetto alla produzione totale dei rifiuti urbani di ciascuna macroarea, sono pari al 70,8% per le regioni settentrionali, al 59,2% per quelle del Centro e al 53,6% per le regioni del Mezzogiorno. A livello regionale rispetto al 2019, tutte le macro aree geografiche mostrano incrementi nelle percentuali di raccolta differenziata. Nel 2020, raggiungono o superano l’obiettivo del 65% fissato dalla normativa per il 2012, nove regioni: Veneto (76,1%), Sardegna (74,5%), Lombardia (73,3%), Trentino Alto Adige (73,1%), Emilia Romagna (72,2%), Marche (71,6%), Friuli Venezia Giulia (68%), Umbria (66,2%) e Abruzzo (65%). Sono prossime all’obiettivo Piemonte (64,5%), Valle d’Aosta (64,5%), mentre la Toscana si attesta al 62,1%. Al di sotto del 50% si colloca solo la Sicilia (42,3%) che, tuttavia, fa registrare un aumento di 3,8 punti rispetto alla percentuale di raccolta differenziata del 2019 (38,5%). In questa regione, in particolare, nel quinquennio 2016-2020, la percentuale di raccolta differenziata risulta quasi triplicata. Livello provinciale: Come nei precedenti anni, i livelli più elevati di raccolta differenziata si rilevano per la provincia di
Treviso, che nel 2020 si attesta all’88,3%, seguita da Mantova (87,1%), Belluno (84,6%) e Reggio Emilia (82%). Percentuali inferiori al 40% di raccolta differenziata si osservano per le province di Palermo (29,4%, nel 2019 29%), Crotone (32,7%, a fronte del 30,8% del 2019), Foggia (36%, 34,1% nel 2019), Catania (36,8%, 35,4% nel 2019), Messina (38,6%, 32,8% nel 2019) e Reggio di Calabria (39,6%, 36,3% nel 2019), prosegue il Rapporto Rifiuti Urbani Ispra edizione 2021. Tra le città metropolitane, la percentuale più elevata di raccolta si rileva a Cagliari con il 73,7%, con una crescita di 2,3 punti rispetto al 71,4% del 2019; Venezia si colloca al 73,6% (70,9% nel 2019) e al di sopra del 60% risultano Milano, Firenze e Bologna (rispettivamente 68,9%, 67,6% e 66,3%). Bari e Torino sono rispettivamente, al 59,8% e 59,3%, mentre la Città metropolitana di Roma Capitale raggiunge il 50,4%. Il valore più basso, 29,4%, si registra per Palermo sostanzialmente stabile rispetto al 2019 (29%). I comuni capoluogo con percentuali di raccolta differenziata più elevate sono Treviso che raggiunge 87,5%, Ferrara con l’87,3% e Pordenone con 87,2%. Tra le città di maggiori dimensioni (più di 200 mila abitanti) i maggiori livelli di differenziazione dei rifiuti si osservano per Parma, Venezia e Milano con percentuali pari, rispettivamente, all’82,7%, al 66% e 62,7% seguite da Padova, con il 60%, e Bologna, 55,5%. Roma, con una contrazione di 1,5 punti rispetto al 2019, si colloca al 43,8% mentre Bari e Napoli, anch’essi in calo, al 41,6% e al 34,5%. Genova, fa rilevare la stessa percentuale del 2019, 35,5%. Per quanto riguarda le città della Sicilia, si rileva per Messina una crescita superiore ai 10 punti, che porta la percentuale al 29,2%.

Cosa si differenzia? L’organico si conferma la frazione più raccolta in Italia – spiega il Rapporto Ispra edizione 2021 – Rappresenta il 39,3% del totale. Il 68,4% della frazione organica è costituito dalla frazione umida da cucine e mense (4,9 milioni di tonnellate), il 27,1% (1,9 milioni di tonnellate) dai rifiuti biodegradabili provenienti dalla manutenzione di giardini e parchi, il 3,8% (275 mila tonnellate) dai rifiuti avviati al compostaggio domestico e lo 0,7% (circa 49 mila tonnellate) dai rifiuti dei mercati. Carta e cartone rappresentano il 19,2% del totale; segue il vetro con il 12,2% e la plastica che rappresenta l’8,6%. Quest’ultima presenta la maggior crescita dei quantitativi raccolti, pari al 4,4% con un quantitativo complessivamente intercettato pari a quasi 1,6 milioni di tonnellate. Il 95% dei rifiuti plastici raccolti in modo differenziato è costituito da imballaggi.

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