Lo stipendio degli statali aumenterà fino a 1.500 euro ogni tre anni: a svelarlo è l’Aran che finalmente sul tavolo delle trattative mette anche qualche cifra. Per i dipendenti pubblici sono due i fattori da segnalare come l’aumento della parte fissa grazie al rinnovo del contratto per il triennio 2019-2021 e anche i vantaggi del nuovo taglio del cuneo fiscale, al quale si provvederà con la riforma del Fisco finanziata dalla Legge di bilancio 2022. Ma ce n’è un terzo ed è su questo che adesso ci concentriamo: l’avanzamento di carriera, per la quale verranno modificate le procedure con il prossimo rinnovo. Con un Ministro della Pubblica Amministrazione come Renato Brunetta era logico aspettarsi un cambio delle regole che disciplinano l’avanzamento delle carriere professionali. Nel nuovo contratto verrà data maggiore importanza al concetto delle pagelle, con l’avanzamento che terrà particolarmente conto del merito del dipendente.
Nell’accordo vi è una vera e propria riforma delle aree professionali. Alle vigenti al momento si sostituiscono altre aree: quella degli operatori, quella degli assistenti, l’area funzionari e la novità assoluta: l’area delle alte professionalità. Per ognuna di queste ci sarà uno stipendio di ingresso uguale per tutti, con la possibilità però di godere di un avanzamento di carriera di tipo orizzontale per un massimo di sei scatti. Contribuiscono allo scatto diversi fattori, quali ad esempio la valutazione data dai dirigenti, l’esperienza professionale dimostrabile e altri parametri che sono ancora in fase di discussione. Secondo indiscrezioni – ma anche qui siamo ancora nel campo delle trattative – ci potrà essere un avanzamento ogni tre anni. Ma di quanto aumenterà lo stipendio grazie all’avanzamento di carriera? A svelarne gli importi è stato Antonio Naddeo – presidente dell’Aran – il quale ha parlato di aumenti annui tra i 1.247,00 e i 1.518,00 euro per i funzionari, tra i 616,00 e gli 840,00 euro per gli assistenti; aumenti tra i 281.00 e i 460.00 euro per gli operatori.
Si tratta di una forbice massima e di una minima, con i sindacati che dovranno decidere. Dal momento che le risorse stanziate sono sempre quelle, è ovvio che qualora si decida in favore di aumenti più elevati saranno meno coloro che ne gioveranno, diversamente la platea sarà più ampia ma gli importi dell’aumento più bassi. Per quanto riguarda i dipendenti pubblici già contrattualizzati, questi manterranno lo stipendio attuale, ma potranno cominciare – una volta che il nuovo contratto entrerà in vigore – a concorrere per l’avanzamento di carriera e il relativo aumento di stipendio. E la quarta area? Come avrete notato, le cifre suddette non la prendono in considerazione. Il motivo è chiaro: si tratta di un’area del tutto nuova e al momento della sua istituzione non ci sarà alcun dipendente pubblico che ne farà parte. Ci si accederà in un successivo momento da concorso interno, oppure ci saranno dei concorsi esterni specifici. Ad esempio, i professionisti che verranno reclutati per attuare i progetti finanziati dal Pnnr dovrebbero farne parte fin da subito. Andrà definito il compenso: probabilmente sarà più simile a quella dei dirigenti e non a quella dei funzionari. Una parte sarà legata alla posizione ricoperta, e l’altra ai risultati raggiunti
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