Si chiama operazione Africo e ha permesso di smantellare una rete di spaccio tra il quartiere Zen 2 di Palermo e l’hinterland della zona occidentale del capoluogo fino a Carini. L’operazione ha visto in azione la sezione Antidroga del Gico, appartenente al Nucleo di polizia economico finanziaria delle fiamme gialle del capoluogo sicialiano. Nove le persone rimaste intrappolate nelle maglie dei investigatori che sono state raggiunte da un’ordinanza cautelare del gip. Sei degli indagati sono finiti in carcere, tre ai domiciliari: tutti a vario titolo dovranno rispondere del reato di spaccio di droga.
Le fiamme gialle hanno poi sequestrato beni immobili, mobili e disponibilità finanziarie riconducibili agli indagati per un valore complessivo di circa duecentomila euro. Dalle indagini, infatti, sarebbe emersa l’assoluta sproporzione tra i beni nella loro disponibilità e la capacità reddituale dichiarata: da qui il provvedimento aggiuntivo del gip del Tribunale. L’inchiesta ha ricostruito l’attività dei componenti della banda attraverso telecamere nascoste e intercettazioni, telefoniche e ambientali. Gli indagati si sarebbero riforniti di cocaina, hashish e marijuana allo Zen 2 per poi rivenderla quotidianamente a Carini, grosso centro a ovest di Palermo.
Secondo gli investigatori gli spacciatori avrebbero venduto fino a 100 dosi al giorno di sostanze stupefacenti, sviluppando un fatturato annuo stimabile in almeno 1,5 milioni di euro. L’operazione Africo ha portato al sequestro complessivamente trenta chili di droga.
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