Vacanze estive? Sempre più outdoor

Lug 19, 2021

Mare, montagna, città d'arte. Un italiano su due ha già programmato, un quarto sceglie outdoor tra villaggi, agriturismo, camping e rifugi di montagna. Ecco l'indagine di Enit Agenzia Nazionale del Turismo e Human Company
di Redazione

vacanze estiveVacanze estive? Più di un italiano su due le ha programmate per più di una settimana, di questi un quarto pianifica una struttura outdoor, villaggio e agriturismo in testa seguiti da camping e rifugio montano. Il 65% di chi pianifica outdoor sceglierà una destinazione di mare, il 20% la montagna, il 16% città e località d’arte. Il profilo del viaggiatore outdoor è simile a quello dell’ultimo anno, con una decisa presenza di giovani (21%) e scarsa di over 64 (3%). Interessante il dato sul periodo: se agosto si conferma il mese dominante (per il 48% degli italiani e per il 54% dei turisti outdoor è il periodo individuato per le vacanze), settembre registra una quota considerevole, specialmente tra i propensi all’outdoor (28%). E’ quanto emerge dall’indagine realizzata da Enit Agenzia Nazionale del Turismo e Human Company, gruppo leader in Italia nell’ospitalità open air in collaborazione con Istituto Piepoli. Circa un quarto dei vacanzieri open air ha già prenotato, quasi la metà invece intende prenotare le vacanze estive tra giugno e luglio. E tra questi, oltre l’80% sceglierà una struttura in Italia, Sicilia in testa (16%), seguita da Sardegna (14%) e Liguria (12%).

La garanzia di rispetto delle norme igieniche preventive del contagio (26%) è il secondo fattore di scelta dopo la convenienza (29%) per i viaggiatori propensi in strutture outdoor, evidenziando sempre una grande sensibilità al tema pandemico. In effetti l’andamento della campagna vaccinale ha un grande impatto sulla propensione alla prenotazione: invoglia alle vacanze estive sette italiani su dieci, addirittura nove su dieci tra i propensi a fare una vacanza in strutture outdoor. «L’ambiente esterno e il suo viverlo pienamente – commenta Giorgio Palmucci, presidente Enit – assume una valenza significativa in un contesto che ci ha educato a vivere l’esperienza di viaggio con modalità più sicure. Inoltre il turismo outdoor risponde anche a un’esigenza sociologica e offre l’opportunità di rafforzare il senso di rispetto per l’ambiente naturale e consente di esprimere e potenziare le competenze emotivo affettive, sociali, espressive, creative e motorie. Il turismo all’aria aperta pone le basi per consolidarsi sempre di più negli scenari turistici attuali. Il 2021 sarà l’anno ideale per intercettare i flussi provenienti dagli Stati confinanti all’Italia, L’Europa e il Nord America rappresentano il bacino principale di provenienza degli adventure traveler, ma è anche uno dei più attivi per presenza di t.o. specializzati nelle nicchie di mercato».

«Siamo entusiasti della prestigiosa collaborazione con Enit Agenzia Nazionale del Turismo, a cui si affianca la rinnovata partnership con Istituto Piepoli – dice Luca Belenghi, Ceo Human Company – Questa è la prima wave di indagine che si inserisce in un più ampio programma che prevede la realizzazione di ulteriori report volti a effettuare un tracking del mercato outdoor in Italia. Le passate edizioni dell’Osservatorio hanno evidenziato negli ultimi anni la costante crescita del segmento dell’open air in Italia. In era pandemica, pur nel generale calo dei volumi nazionali rispetto ai dati pre Covid, il comparto ha dimostrato una buona tenuta e registrato un aumento delle presenze dei connazionali, per la sua capacità intrinseca di rispondere alla domanda di un turismo più lento, consapevole e di prossimità. Si tratta di dati che trovano riscontro sull’effettivo andamento delle prenotazioni per l’estate 2021, con l’auspicio che anche i numeri di settembre possano essere confermati e possa riprendere il turismo nelle città d’arte nel prossimo inverno».

«Per i nostri concittadini sarà un’altra estate italiana – conclude Livio Gigliuto, vicepresidente Istituto Piepoli – ma stavolta sembra esserlo per scelta. L’accelerazione della campagna vaccinale libera la nostra voglia di vacanze e nel farle abbiamo riscoperto l’open air, che ci fa sentire sicuri, la natura, con cui durante la pandemia abbiamo recuperato un rapporto che non vogliamo più perdere, e l’Italia, cui ci sentiamo anche emotivamente più connessi di prima. Sarà in ogni caso un’estate all’insegna della prudenza, tanto che il rispetto delle norme igieniche e sanitarie è ormai il criterio principale di scelta delle destinazioni e delle strutture, alla pari con la convenienza».

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