Aps e il gioco dell’oca. La gestione idrica e le indecisioni della politica

Giu 4, 2021

Una gestione da migliorare attraverso una stretta collaborazione tra sindacati e società partecipatata
di Alberto Paolucci e Marco Palmerini, Uil Rieti e Sabina Romana

Si scrive Aps, si legge gioco dell’oca. Volendo sintetizzare il breve periodo di attività di Acqua Pubblica Sabina la similitudine ci aiuta a comprendere le innumerevoli battute di arresto, le criticità tuttora irrisolte di una delle aziende partecipate dalla Provincia di Rieti e da settantatre Comuni tra cui il capoluogo. Nata nel 2015 sulle ceneri di Sogea, Aps nell’Ambito territoriale ottimale gestisce il Servizio idrico integrato, dalla captazione all’adduzione, dall’accumulo alla distribuzione di acqua per uso civile e industriale, senza dimenticare la gestione del sistema delle fognature e la depurazione delle acque reflue. E non per ultimo grazie soprattutto alle storiche battaglie del la Uil di Rieti che ora Aps può gestire anche i ristori dell’interferenza d’ambito per lo sfruttamento delle Sorgenti Peschiera – Le Capore che riforniscono la Capitale di acqua.

Gestisce sì, ma come? Nei mesi scorsi numerosi utenti hanno ricevuto bollette con consumi superiori a quelli effettivi. In quel caso parlammo di bollette pazze, nonostante l’azienda fece di tutto per nascondere l’evidenza, poi fu costretta ad ammettere l’errore e correre ai ripari. L’estate del 2020 fu costellata di segnalazioni da molti Comuni della provincia lasciati coi rubinetti a secco per intere giornate. In uno scenario così critico continuano a sorprendere – e non poco – le continue liti della politica locale sul tema della gestione del servizio idrico, che appaiono come un vano tentativo di nascondere l’incapacità di assumersi sino in fondo le proprie responsabilità.

E’ un déjà-vù, è il classico gioco delle parti: il centrodestra capeggiato dal sindaco Cicchetti, nell’estate del 2017 in piena campagna elettorale benedì il passaggio di gestione in house Acqua pubblica sabina, contestando a gran voce le bollette emesse in precedenza da Sogea per i conguagli tariffari. Ed oggi si ritrova attaccato dal centrosinistra, ritenuto responsabile proprio dell’avvio della nuova gestione. In questo pasticcio Comune e Provincia cercano di difendere strenuamente l’indifendibile: giustificando gli incrementi tariffari (retroattivi) adottati da Acqua pubblica sabina e le fatturazioni in acconto di cui tanto si parla.

Noi riteniamo offensiva nei confronti dei cittadini e dei commercianti, la decisione del Presidente di Aps durante l’assemblea dei sindaci del 24 maggio, di annullare le bollette emesse in acconto ai Comuni per le utenze pubbliche, ancor più di fronte all’intenzione dello stesso di un’eventuale nuova emissione di bollette con dati più contestualizzati e più in sintonia con i consumi effettivi. Ed è proprio su quest’ultima affermazione che la politica dovrebbe elaborare serie riflessioni: le centinaia di bollette inviate in acconto agli utenti, giustificate o meno dalla mancanza di dati effettivi di lettura dei contatori, sono da intendersi legittimate degli stessi sindaci in veste di soci di Aps e dal Presidente dell’Ato3 Mariano Calisse? Risulta infatti che agli utenti sia stato applicato un trattamento opposto quasi a voler far credere che il gestore non potesse sottrarsi ad applicare le fatturazioni in acconto. Vorremmo ricordare al Presidente Turina come la rilevazione effettiva dei consumi idrici sia propedeutica all’emissione di fatture e come voler rappresentare l’installazione di contatori intelligenti quale panacea di tutti i mali, l’ennesima beffa per allungare i tempi, potendo benissimo disporre sin da subito dei contatori classici. Il tema principale resta uno: dopo tre anni di gestione, Aps è in grado di offrire un servizio di qualità capace di soddisfare le esigenze degli utenti garantendo tempi certi di risposta, cortesia e competenza del personale, informazione corretta e tempestiva, uso di più canali di interazione? Vorremmo pertanto sensibilizzare la classe politica ad adottare differenti strategie, invitandola a utilizzare diversi sistemi di ascolto e comprensione delle attese dell’utente, sottraendolo dalla visione aziendalistica di mero cliente per riportare al centro il cittadino.

Auspichiamo che i buoni propositi manifestati nell’incontro dello scorso aprile tra Sindacati management di Acqua pubblica sabina possano trovare forma e sostanza in una più stretta collaborazione, al fine di migliorare il rapporto con l’utenza le cui doglianze vengono sistematicamente raccolte dalle nostre strutture territoriali. Perché il lancio di dadi, come appunto nel gioco dell’oca, si sa crea sempre situazioni limiti, stop improvvisi e tortuosi labirinti nei quali è difficile districarsi. 

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