Il Giro d’Italia a Rieti. Occasione per guardare al futuro

Giu 2, 2021

La corsa che si ferma per pochi minuti. Il dibattito sui passaggi a livello e sul sottopasso di Viale Maraini che riparte. Il treno per Terni e quello per Roma. Ma la soluzione è semplice: spostare la stazione fuori dalla città
di Alberto Paolucci, Segretario generale Uil di Rieti e della Sabina Romana

Il Giro d'Italia a RietiUna corsa ciclistica, il giro d’Italia a Rieti. Un passaggio a livello, quello di Villa reatina. E’ bastato poco per far tornare attuale il dibattito se un centro abitato – un capoluogo di provincia – possa ancora essere tagliato in due da un binario che da Sulmona arriva a Terni e viceversa. La risposta è pressoché univoca, le soluzioni per affrontare questa criticità sono invece discordanti: ci sono i fautori del sottopasso in Viale Maraini, c’è chi ritiene che il collegamento con Terni e L’Aquila non sia poi così necessario, nonostante l’arrivo dei treni bimodali, che invece sono una soluzione – non certo l’alternativa – per raggiungere Roma. C’è poi chi pensa che la priorità sia la ferrovia da Rieti a Passo Corese. Vista da questa prospettiva, così scomposta e parziale, la confusione può prevalere. Eppure, ragionando in prospettiva futura, lo sforzo da compiere è pensare che le attuali opzioni, potrebbero essere domani le opportunità per strappare definitivamente la nostra città da uno storico isolamento, dovuto in parte alla collocazione geografica ma soprattutto all’inerzia degli ultimi cinquant’anni. E’ per questo che per la Uil è fondamentale disporre nei prossimi anni sia di una direttrice verso l’Umbria e l’Abruzzo sia di un’altra per Roma, perché entrambi ridurrebbero il ritardo infrastrutturale dei nostri territori.

In questa ottica, la prima scelta strategica da compiere non è il sottopasso di viale Maraini, non è dividersi tra la ferrovia verso Passo Corese o quella verso Terni, non è il numero dei passaggi a livello. La scelta strategica – che speriamo animi il dibattito politico e cittadino nei prossimi mesi – è lo spostamento della stazione fuori dalla città. Crearne una nuova eliminerebbe in un colpo solo le attuali problematiche: sarebbe inutile sventrare viale Maraini, i passaggi a livello non servirebbero più e a pochi chilometri di distanza – nella nuova stazione – transiterebbero sia i treni bimodali verso Terni sia quelli diretti verso Passo Corese. Nessuno ostacolerebbe l’altro. E a trarne beneficio sarebbero i cittadini di Rieti e della provincia che si ritroverebbero a disposizione un trasporto pubblico moderno e sicuramente più efficiente. Ecco, IIl Giro d’Italia a Rieti con il suo piccolo inconveniente – non poi così insolito per chi segue il ciclismo – ha riaperto un dibattito che si era spento.

«La mobilità sarà un fattore decisivo per le sfide del futuro – è scritto nel documento che Cgil, Cisl e Uil del Lazio hanno consegnato tempo fa al Presidente Zingaretti – Serve quindi intervenire sulle infrastrutture per avere un sistema di trasporto pubblico regionale integrato e valido. Senza un trasporto pubblico che garantisce la mobilità di milioni di persone non ci sarà ripesa economica». Si innesta qui la visione futura della nostra città, che necessita di programmazione, di apporto e supporto della politica, senza distinzione di appartenenza partitica. Riusciranno i rappresentanti eletti nel nostro territorio a condividere una proposta che offra a Rieti quel che cittadine e cittadini chiedono da decenni: collegamenti con le altre città all’altezza delle aspettative? Noi ci crediamo.

 

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