In Asia Meridionale, in cui vivono circa 2 miliardi di persone, si sta verificando la metà dei nuovi contagi conosciuti a livello globale. Più di tre nuovi contagi da Covid-19 vengono registrati ogni secondo. Anche la mortalità è in rapida crescita nella regione, con più di 3 morti ogni minuto. «La portata e la velocità di questa nuova ondata di Covid sta superando le capacità dei paesi di fornire cure salvavita – ha dichiarato George Laryea-Adjei, Direttore Regionale Unicef per l’Asia meridionale – Gli ospedali sono sovraffollati, c’è una grave mancanza di ossigeno e altri aiuti medici essenziali e c’è il rischio concreto di un collasso dei fragili sistemi sanitari». Durante la prima ondata della pandemia, si sono stimate 228 mila morti di bambini e 11mila di madri in Asia meridionale a causa di una grave interruzione dei servizi sanitari di base.
«Stiamo assistendo a un’ondata la cui portata supera di quattro volte la prima. Dobbiamo fare ciò che possiamo per prevenire e curare il Covid, mantenendo le cure mediche di base essenziali da cui bambini e madri dipendono così tanto – ha aggiunto Laryea-Adjei – Il 18 maggio, l’India ha registrato il più altro numero giornaliero di morti nella storia della pandemia: 4.529. Il Nepal ha registrato un tasso di positività del 47%; Sri Lanka e Maldive stanno registrando numeri elevati di casi e morti su base quotidiana a causa e gli ospedali nella capitale delle Maldive stanno raggiungendo la piena capienza. Bangladesh, Pakistan, Afghanistan e Bhutan potrebbero tutti affrontare simili e devastanti impennate. In quasi tutti i paesi nella regione, a eccezione di Maldive e
Bhutan, meno di 1 persona su 10 è stata vaccinata contro il COVID-19.
L’Unicef ha lanciato un appello urgente di 164 milioni di dollari per fornire aiuti in ossigeno, test di diagnostica, attrezzature mediche, dispositivi di protezione individuale e materiale per la prevenzione e il controllo dell’epidemia per aiutare a salvate vite da questa ondata mortale in Asia meridionale. I fondi richiesti comprendono 32 milioni di dollari per aiuti per l’ossigeno che comprendono impianti per la produzione di ossigeno in loco per gli ospedali, concentratori di ossigeno portatili e bombole; 40 milioni di dollari per attrezzature mediche e di diagnostica che comprendono strumenti per estrazione di Rna e test molecolari (RT-PCR); 60 milioni di dollari per mascherine, visiere, guanti, camici e altri dispositivi di protezione individuale per tenere al sicuro gli operatori sanitari e di primo soccorso; 28 milioni di dollari per prevenzione e controllo del contagio, fra cui impianti per lavare le mani, disinfettanti, autoclavi, macchine per la lavanderia e forniture igieniche necessarie per garantire assistenza sanitaria essenziale in modo sicuro; 3,7 milioni di aiuti terapeutici e medici, che comprendono supporto nutrizionale e generi alimentari. Gli aiuti sanitari di base non solo salveranno vite, ma aiuteranno anche a costruire sistemi di assistenza sanitaria più forti in tutta l’Asia meridionale in caso di possibili ondate future della pandemia. Inoltre, gli aiuti saranno anche utilizzati per rafforzare i servizi di assistenza sanitaria per donne e bambini: migliorare l’accesso alla terapia con ossigeno può contribuire direttamente a combattere la polmonite fra i bambini nella regione e le macchine per i test molecolari (Rt-Pcr) che identificano il Covid possono anche aiutare a identificare tubercolosi, HIV, papilloma virus e streptococco.
«Quest’ondata mortale in Asia meridionale – ha aggiunto Laryea-Adjei – minaccia di invertire i traguardi globali contro la pandemia e di far retrocedere i progressi faticosamente guadagnati nella sopravvivenza dei bambini e materna». La risposta dell’Unicef alla pandemia in questa area del mondo include anche interventi per: raggiungere le famiglie con informazioni e risorse per prevenire il contagio e costruire fiducia nei vaccini; ampliare l’accesso a servizi idrici e igienico-sanitari sicuri; provvedere all’assistenza in denaro per le famiglie più vulnerabili; supportare gli sforzi per consentire ai bambini di continuare ad apprendere, anche attraverso il coinvolgimento del settore pubblico e privato; fornire supporto per la salute mentale e la protezione ai bambini e ai giovani direttamente colpiti dalla pandemia.
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