Prende il via oggi, in contemporanea con la Giornata internazionale della visibilità transgender, la prima edizione di «Drag me up-Queer Art Festival», il progetto promosso da Roma Culture vincitore dell’avviso pubblico Contemporaneamente Roma 2020-2021-2022, curato dal Dipartimento Attività Culturali e realizzato in collaborazione con Siae. Da oggi il festival Drag Me Up si svolgerà in streaming fino a venerdì 30 aprile, guidato dalla compagnia Ondadurto Teatro, affiancata dalla collaborazione artistica delle Drag Queen HoliDolores e del duo Karma B.
«Drag Me Up – chiarisce una nota stampa – mette al centro della scena contemporanea il mondo queer, irrompendo con tutta la sua forza e valenza espressiva, accendendo i riflettori su arti performative come il draging, il pop, la performing art, il cabaret, la stand up comedy, l’opera lirica, linguaggi apparentemente molto diversi tra loro, ma uniti da un gusto ed una indiscussa qualità artistica a cui la generazione queer attinge da sempre e che oggi, si riuniscono in un festival in cui coesistono molteplici forme di espressione che riflettono le molteplici forme di essere. Dalle movenze di Raffaella Carrà alle opere di Bertold Brecht, dalle soubrette alle grandi dive del nostro tempo, fino alle parole di grandi autori e le esperienze di un vissuto carico di significati. Un ensemble artistico che mostrerà al pubblico un colorato e ironico universo, in cui immagini agli antipodi tra loro dialogheranno in sinergia, le canzoni diventeranno racconti di voci strappate a contesti già noti, per rifiorire in altre e nuove visioni, ridefinendo quello spessore artistico che oltrepassa i tempi, continuando a influenzare la scena contemporanea».
«Un progetto – aggiunge la nota – che si muove in equilibrio tra codici artistici contemporanei e zone in prossimità tra arte e vita, dando luogo a percorsi creativi che indagano su contesti umani diversi tra loro. Il festival Drag Me Up con i suoi eventi performativi, incontri, mostre fotografiche, laboratori ed eventi collaterali all’iniziativa, si svolgerà in streaming, dando il via al progetto triennale partito da un’edizione zero svoltasi online negli ultimi mesi del 2020, con la proiezione digitale di spettacoli che hanno riscosso il gradimento di centinaia di persone in rete».
«Nasce così il primo Queer Art Festival – conclude la nota – la cui missione è di porsi come network internazionale per le arti contemporanee e l’attivismo lgbtiq+. Una vera e propria vetrina dove rappresentare tutte le espressioni di genere, esaltandone i caratteri attraverso costumi, make-up, acconciature, in un connubio di ironia e attivismo socio culturale da cui partono riflessioni su istanze sociali legate all’inclusione. Sono quattro gli spazi coinvolti in questa prima edizione del Drag Me Up, pensato come una manifestazione che vive la città come luogo di accoglienza, in più punti distanti tra loro, a sottolineare il coinvolgimento di più stratificazioni sociali, dal centro alla periferia. Dall’Off/Off Theatre di via Giulia, cuore pulsante di Roma, passando per la zona Prenestina, dove sorge il Centrale Preneste Teatro, fino al Teatro Biblioteca Quarticciolo e il Teatro del Lido di Ostia/Teatro di Roma. Dal centro verso la periferia e viceversa, per un festival che si diffonde nella Capitale attraverso spazi aperti a nuove visioni e connessi tra loro dalla cultura». Il programma è disponibile al link.
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