Infermieri a viso aperto. Al via la mostra virtuale

Gen 14, 2021

Riflettori accesi sugli aspetti più umani, empatici e accoglienti di chi assiste milioni di persone: non eroi, ma professionisti. Ecco la mostra fotografica on line
di Redazione

infermieri a viso aperto«Infermieri a viso aperto». E’ la campagna di sensibilizzazione che mette al centro la professione dell’infermiere con l’obiettivo di accendere i riflettori sugli aspetti più umani, empatici e accoglienti di chi assiste milioni di persone: non eroi, ma professionisti. La mostra fotografica virtuale – che si può visitare sul sito – è stata promossa e realizzata dal Gruppo Chiesi, con il patrocinio non oneroso della Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche (Fnopi).  «La firma sul progetto – si legge nella nota – è  di Settimio Benedusi, fotografo professionista che collabora con le principali case editrici e che rappresenta uno dei principali esponenti della fotografia italiana. All’interno della piattaforma che ospita la mostra fotografica virtuale sono presenti le storie degli infermieri protagonisti della campagna: una raccolta di scatti e di storie per sottolineare con forza l’impegno di professionisti della salute saliti alla ribalta durante la pandemia, raccontati come eroi, ma che in realtà hanno sempre ricoperto il proprio ruolo, indispensabile per il nostro sistema sanitario, con orgoglio e professionalita».

«La fotografia è un mezzo apparentemente statico, ma che in realtà ha proprio nella dinamicità la sua essenza principale, in grado di aiutarci a scoprire gli aspetti più intimi che si celano dietro quelle mascherine che ogni giorno i nostri infermieri sono tenuti a portare, a volte con fatica e sofferenza – afferma Settimio Benedusi – La campagna ‘Infermieri, a viso aperto’ ha
esattamente questo obiettivo: scavare a fondo quei volti quotidianamente nascosti ma sempre pronti ad accogliere e a raccogliere le sfide, a viso aperto». «Trasformare il concetto di empatia in azioni concrete. È l’obiettivo che ci siamo dati in Chiesi con il lancio del primo Empathy Manifesto, realizzato insieme con il contributo delle nostre persone, nell’ottica di perseguire non solo gli obiettivi legati al nostro settore, ma di provare a essere motore di un cambiamento della società del futuro – aggiunge Ugo Di Francesco, amministratore delegato del Gruppo Chiesi – Questa campagna rappresenta un esempio di trasformazione del concetto di empatia in un’attività tangibile, di condivisione di quei valori che gli infermieri mettono in campo ogni giorno nell’assistere i pazienti e ai quali non può che andare la nostra gratitudine per il ruolo fondamentale che ricoprono, indipendentemente dalla pandemia».

«Gli infermieri ci sono, ci sono stati, ci saranno. Lo sanno bene i cittadini che li riconoscono in questa pandemia come quei professionisti vicini ai pazienti, al proprio fianco per rispondere ai loro bisogni, per garantire l’umanizzazione dell’assistenza e la dignità del fine vita. Perchè per noi, come recita il Codice deontologico, ‘il tempo di relazione è tempo di cura’ –  conclude Barbara Mangiacavalli, Presidente Fnopi – Impegno, professionalità e dedizione sono sotto gli occhi di tutti. Lavoriamo a viso aperto, bardati da tute di contenimento e tripli guanti di lattice di protezione, pagando un prezzo altissimo, sopperendo alle criticità delle strutture e alle carenze di personale che denunciamo da anni: in Italia occorrono subito 53mila infermieri, di cui gran parte sul territorio come infermieri di famiglia e comunità , per una vera assistenza a misura di cittadino».

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