The future we want. I giovani si raccontano

Nov 18, 2020

Essere adolescenti al tempo del covid-19. Il rapporto dell'Unicef sarà presentato in occasione della giornata mondiale dell'adolescenza e dell'infanzia
di Gia. Na.

the future we want«The future we want- Essere adolescenti ai tempi del Covid-19». E’ il rapporto che l’Unicef  presenterà in occasione della Giornata Mondiale dell’Infanzia e dell’Adolescenza per conoscere come l’emergenza sanitaria abbia cambiato la percezione che gli adolescenti hanno del loro benessere, l’impatto che il Covid-19 ha avuto nelle loro vite e le lezioni apprese per un futuro più equo e sostenibile. Secondo i dati del sondaggio – realizzato su duemila giovani tra i 15 e i 19 anni- gli adolescenti che vivono in Italia si dichiarano soddisfatti della vita in generale – attribuendo 6,5 su una scala da 1 a 10. Guardando alle diverse dimensioni, supera di poco il 6 il benessere economico. Sotto la sufficienza la salute (5,9), nella cui valutazione ha sicuramente pesato la percezione di insicurezza e fragilità causata alla pandemia. L’ambiente in cui gli adolescenti vivono è l’aspetto di cui sono più soddisfatti, valutato con un 8,1, così come la famiglia (7,6). Un adolescente su tre pensa che le relazioni con famiglia e conviventi durante il lockdown siano migliorate; tuttavia, un 16 per cento ha registrato un peggioramento nelle relazioni familiari. Emerge anche un dato allarmante: il 64 per cento degli adolescenti, significativamente il 73 per cento delle ragazze e il 53 dei ragazzi – pensa che casa (o il posto in cui si vive) non sia per tutti un luogo sicuro.

I giovani chiedono il ritorno a una nuova normalità che tenga conto delle lezioni apprese in questi mesi e delle buone pratiche messe in atto, un cambio di rotta che non può prescindere dall’ascolto della loro voce. Per quanto riguarda la didattica a distanza, quasi sei  adolescenti su 10 non si sono trovati in difficoltà con la digitalizzazione, ma 1 su 3 sì. Più di sei studenti su 10 hanno comunque dichiarato che la digitalizzazione ha creato stress nello studio. Diverse le buone pratiche adottate durante il Covid-19 che ragazze e ragazzi vorrebbero ritrovare a scuola quest’anno, prima fra tutte maggiore flessibilità degli orari e la partecipazione nella definizione del calendario con gli insegnanti (58%), seguita da classi di recupero per chi è in difficoltà (37%) e dall’utilizzo di materiale didattico online come integrazione ai testi.  Solo un adolescente su 4 vorrebbe continuare a mantenere alcune sessioni di didattica a distanza. Per aiutare gli studenti in difficoltà economiche, un adolescente su 3 vorrebbe più borse di studio e l’integrazione del bonus cultura. Gli adolescenti chiedono più tempo da dedicare alle persone care, più opportunità di ascolto nelle proprie comunità, vogliono essere coinvolti nelle decisioni scolastiche, con un occhio attento all’ambiente. Le raccomandazioni al Governo Italiano, presentate in chiusura del Rapporto, chiedono un quadro normativo e politiche più attenti ai bisogni di ragazze e ragazzi e maggiori investimenti nelle aree rilevate.

 

«Da sempre ribadiamo l’importanza dell’ascolto e della partecipazione dei giovani – spiega Anna Riatti, Responsabile dell’Unicef per la risposta a favore dei bambini e adolescenti migranti e rifugiati – In occasione dellla giornata mondiale dell’infanzia e dell’adolescenza, abbiamo voluto collegare questo messaggio all’idea di un futuro più equo e sostenibile, che può essere costruito solo ascoltando oggi quelli che saranno i suoi protagonisti principali, intervenendo sulle diseguaglianze economiche e sociali per permettere che tutti i bambini e gli adolescenti possano godere, senza esclusione alcuna, di questo diritto». «Quest’anno più che mai vogliamo ribadire che i diritti di tutti i bambini e gli adolescenti contano e devono essere rispettati e promossi ogni giorno, ovunque nel mondo –  aggiunge Carmela Pace, vice presidente dell’Unicef Italia – Il 2020 è stato caratterizzato a tutti i livelli dal Covid-19 che ha aperto nuove crisi e acuito quelle già esistenti, soprattutto per i bambini e i giovani, i più vulnerabili. Povertà, istruzione, accesso a internet, disagio psicologico, assistenza sanitaria, cambiamento climatico: sono queste alcune delle priorità che richiedono a tutti noi uno sforzo congiunto, sostenuto e sostenibile, senza dimenticare o lasciare indietro nessuno. Dobbiamo aiutare concretamente tutti i bambini e i giovani in Italia e nel mondo. Noi dell’Unicef, celebriamo questa Giornata con la promessa di continuare a essere presenti nella risposta alla pandemia e nel garantire supporto ai gruppi più vulnerabili». «La pandemia ha messo tutti a dura prova, noi siamo tornati però a manifestare per un futuro migliore. Siamo coscienti che il cambiamento comincia da noi ed è questo il messaggio che vogliamo condividere con i nostri coetanei – conclude Nafissa, volontaria Younicef».

 

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