Proteggiamo i bambini è la campagna di Save the Children. Proteggiamo i bambini perchè «rischiano di diventare più poveri e vulnerabili, di essere privati di beni e opportunità essenziali per la loro crescita, di essere tagliati fuori dalla scuola e dalla possibilità di sviluppare capacità e competenze educative». Proteggiamo piccoli e piccole, perchè sono loro che portano le ferite profonde e in molti casi indelebili delle devastanti conseguenze socioeconomiche della pandemia. Piccoli che rischiano di rimanere indietro per sempre e che si vedono strappare dalle mani l’infanzia e il diritto al futuro «A causa del Covid – fa sapere Save the Childern – 150 milioni di bambini in più, in tutto il pianeta, rischiano di cadere in povertà entro la fine dell’anno: vuol dire che 1 minore su 3 al mondo potrebbe vivere senza cibo sufficiente e accesso a beni e servizi essenziali; 6,7 milioni di bambini sotto i cinque anni in piu’ che potrebbero finire nella morsa letale della malnutrizione acuta e 426 bambini al giorno, 1 ogni 4 minuti, che solo in Africa rischiano di morire di fame entro la fine del 2020».
Sono 80 milioni i bambini sotto l’anno di età in almeno 68 Paesi che potrebbero non avere più accesso a vaccini salvavita e le morti infantili nel mondo potrebbero aumentare del 45 per cento: una percentuale enorme se si considera che solo nel 2019 5,2 milioni di bambini sotto i cinque anni hanno perso la vita per cause facilmente curabili e prevenibili, come la malaria, la diarrea o la polmonite. Anche in Italia, la povertà economica non risparmia i più piccoli: l’aumento della disoccupazione stimato dal Fondo monetario internazionale per il 2020 al 12,7 per cento e la conseguente riduzione della capacità economica delle famiglie rischiano di aumentare considerevolmente l’incidenza della povertà minorile, che già oggi colpisce più di 1,1 milioni di bambini. Un rischio che entro la fine dell’anno potrebbe far scivolare nella povertà assoluta 1 milione di minori in più e che va di pari passo con la crescente povertà educativa, che ha visto nel lockdown un peggioramento sostanziale: basti pensare che l’Istat ha certificato che durante il confinamento 1 studente su 8 non possedeva un laptop per la didattica a distanza e più di 2 minori su 5 vivono in case prive di spazi adeguati per studiare. Ma non solo. Da una rilevazione dell’Ipsos è emerso che un genitore su 10 ritiene di non potersi permettere l’acquisto di tutti i libri scolastici per il nuovo anno e 2 genitori su 10 di bambini tra i 4 e 14 anni, fra coloro che ne usufruivano negli anni precedenti, non possono più permettersi di pagare la retta della mensa scolastica.
L’allarme per una generazione che rischia di perdersi arriva da Save the Children – l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per garantire ai piccoli un futuro migliore – che oggi diffonde il suo nuovo rapporto «Proteggiamo i bambini. Whatever it takes», sull’impatto della pandemia sui bambini e sugli adolescenti, in occasione del lancio della nuova campagna Proteggiamo i bambini per dare cibo, scuola e protezione a tanti bambine e bambini, in Italia e nel mondo, colpiti dal devastante impatto socioeconomico della pandemia. «Una campagna grazie alla quale l’Organizzazione vuole fare ancora di più – fa sapere Save the Children – dalle periferie italiane agli angoli più remoti del pianeta, per stare accanto ai piccoli e alle loro famiglie e che tutti possono sostenere inviando un sms o chiamando da rete fissa il 45533 sino al 31 dicembre, dando così un contributo prezioso. E sono tanti anche i volti noti del mondo dello spettacolo e della cultura che hanno voluto unire la loro voce a quella di Save the Children per sostenere ‘Proteggiamo i bambini’».
«I bambini non sono stati colpiti direttamente dalla pandemia, ma sulle loro vite e sul loro futuro si sono abbattuti e si stanno continuando ad abbattere gli effetti indiretti più gravi dell’emergenza Covid. Perchè se la pandemia ha interessato indistintamente quasi tutti i Paesi al mondo, allo stesso tempo il Covid si è imposto come un micidiale acceleratore di diseguaglianze. E così nelle periferie delle nostre città in Italia, così come negli angoli più remoti del pianeta, i bambini e le bambine che vivono nelle famiglie e nei contesti più fragili sono diventati ancora più vulnerabili – ha affermato Daniela Fatarella, Direttrice Generale di Save the Children- Siamo intervenuti sin dai primi momenti della crisi e abbiamo messo in campo un piano di interventi massiccio, in Italia e in altri 87 Paesi al mondo, grazie al quale solo nei primi due mesi siamo riusciti a raggiungere più di 9 milioni di persone, di cui 4,3 milioni di bambini. Con un unico obiettivo: proteggere i bambini, a qualunque costo. Ma c’è ancora tanto da fare per alleviare le ferite causate dalla pandemia. Proteggere i bambini ora significa proteggere una generazione che rischia di perdersi, una generazione che e’ il nostro futuro».
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