Misure extra di contenimento dei contagi nella provincia di Latina per due settimane. Non è un lockdown, neppure una zona rossa. Ma le restrizioni introdotte ieri sera – e già in vigore – con l’ordinanza regionale che riguarda per il territorio pontino sono una spia di una situazione generale ai limiti di guardia. La misura si è resa infatti necessaria visto l’incremento dei casi registrati dal 4 ottobre pari al 155 per cento e in relazione alle note della Asl di Latina del 7 di ottobre. Da oggi quindi al via il contingentamento a numero massimo di 20 persone, previa registrazione e adozione delle misure generali di prevenzione, per feste private, anche successive a cerimonie religiose. Massimo quattro ospiti per tavolo, con rispetto del distanziamento sociale, nei ristoranti e nei locali di somministrazione di alimenti e bevande. Chiusura anticipata di pub, bar e ristoranti alla mezzanotte. Obbligo di esposizione, all’ingresso degli esercizi commerciali e degli uffici aperti al pubblico, di un cartello che riporti il numero massimo di persone ammesse contemporaneamente, in rapporto alle dimensioni dei locali e nel rispetto del distanziamento.
Divieto di assembramento nelle aree antistanti l’accesso di scuole, banche, uffici postali e altri uffici pubblici oltre che nei luoghi pubblici. Divieto di accesso alle strutture sanitarie, socio sanitarie e socio assistenziali per visite a parenti o amici ricoverati ovvero accesso regolamentato, in casi eccezionali e all’esito di autorizzazione scritta da parte del responsabile sanitario della struttura di ricovero. Riduzione del numero di persone che possono frequentare contemporaneamente palestre, scuole di ballo e altre attività di natura sportiva in luoghi chiusi- Favorire il lavoro agile, laddove praticabile, nelle Aziende con sedi sul territorio pontino.
«E’ una misura necessaria per contenere i numeri del virus che nell’ultima settimana hanno fatto registrare un aumento considerevole in rapporto alla popolazione residente – ha spiegato Alessio D’Amato, assessore regionale alla sanità – Confidiamo in uno spirito di collaborazione da parte di tutti i soggetti interessati e nell’attivazione degli opportuni controlli da parte delle Istituzioni preposte. E’ indispensabile, in questa fase, rispettare queste regole che non vogliono minimamente essere punitive, ma di prevenzione per evitare ulteriori e più gravose limitazioni sull’intera provincia».
«Le misure adottate – sottolinea il direttore generale dell’Asl di Latina, Giorgio Casati – sono state rese necessarie dall’andamento dei dati epidemiologici che in questi ultimi giorni è stato tale da giustificare un livello di attenzione superiore a quello finora mantenuto. Su base provinciale la prevalenza dei casi attivi è quasi pari a 14 per 10mila abitanti. Se si osserva la distribuzione dei casi per singolo Comune, ben 14 hanno superato abbondantemente la soglia di attenzione, fissata in 10 casi attivi per 10mila abitanti, e altri quattro si avvicinano a tale parametro». Ciò significa che il virus è estremamente diffuso in tutto il territorio provinciale. «Che essendo un sistema aperto – conclude Casati – deve pertanto essere considerato come entità unitaria sulla quale intervenire anche allo scopo di preservare il più possibile le realtà con situazioni meno significative».
0 commenti