Tra neonati e bambini il covid è raro

Ott 7, 2020

di Redazione

Tra neonati e bambini il Covid é raroTra neonati e bambini il Covid è raro. Sono stati sette in tutta Europa, da marzo a settembre, i bambini costretti dalle conseguenze dell’infezione da coronavirus a ricorrere all’ossigenazione meccanica extracorporea (Ecmo). Il più piccolo aveva 2 mesi, il più  grande 16 anni. Lo rivela un’indagine coordinata dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, che ha coinvolto 52 centri europei ed è stata appena pubblicata sulla rivista scientifica Asaio Journal. Si tratta del primo studio presente in letteratura sull’uso dell’Ecmo nella popolazione pediatrica affetta da Covid e Mis-c, la sindrome multi-infiammatoria sistemica che può essere associata, nei bambini, all’infezione da SARS-CoV2. L’Ecmo (dall’inglese: ExtraCorporeal Membrane Oxygenation) è una tecnica di circolazione extracorporea alla quale si ricorre temporaneamente quando i pazienti hanno un’insufficienza cardiaca o respiratoria grave, che mette in pericolo la vita.

«Con sette casi di Ecmo pediatrici contro i 1531 egistrati tra gli adulti nello stesso periodo – fa sapere l’ospedale pediatrico romano – la ricerca documenta lo scarso utilizzo di questa tecnica, in ambito pediatrico, per la gestione dell’infezione cardiorespiratoria da SARS-CoV2. Un dato che fortunatamente conferma come nei neonati e nei bambini l’infezione complessa da Covid-19 sia rara e il ricorso all’Ecmo ancora più raro». «L’Ossigenazione meccanica extracorporea – continua la nota del Bambino Gesù – si è rivelata necessaria nei pazienti pediatrici affetti anche da altre patologie (cardiopatici e oncologici), con un incremento temporale dell’uso di questo trattamento in relazione alla crescita dei casi di Mis-c in Europa (da aprile a giugno). Anche nel paziente pediatrico per i casi che finiscono in Ecmo, si riporta la complicanza della trombosi sistemica, come nell’adulto. L’uso di terapie antivirali prima e durante l’Ecmo risulta purtroppo inefficace, mentre dati positivi emergono dall’uso di steroidi e immunoglobuline per il trattamento della sindrome infiammatoria. La sopravvivenza dei casi pediatrici in Ecmo per Covid è del 60 per cento contro il 55 per cento degli adulti, un dato sovrapponibile a quello delle altre malattie respiratorie che richiedono il ricorso all’Ecmo».

 

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