Rischio assembramenti sui mezzi pubblici. Cgil, Cisl e Uil scrivono al Prefetto di Roma

Set 24, 2020

di Redazione

La ripresa delle scuole, il lento e costante ritorno a quella che tutti definisocono normalità ma che poi è quoditianità pre pandemia, sta generando criticità a Roma come in altre città italiane. Nella  Capitale i problemi maggiori si riscontrano su bus, metropolitane e sui treni locali. Qui non sempre il distanziamento è assicurato. Motivo che ha generato preoccupazione nei sindacati. E che li ha spinti a scrivere al Prefetto di Roma, Matteo Piantedosi, chiedendo un convocazione urgente.

«Riceviamo giornalmente decine di segnalazioni che riguardano l’eccessivo affollamento sugli autobus circolanti a Roma e sui treni che trasportano i pendolari verso la Capitale – rilevano la Cgil la Cisl e la Uil del Lazio e le relative categorie dei trasporti – Il rischio di un’incidenza negativa sulla salute dei lavoratori e dei cittadini è alto ed è necessario mettere in campo le opportune contromisure. Già da tempo abbiamo chiesto che si incrementi l’offerta di mezzi pubblici per garantire ai pendolari condizioni di trasporto più agevoli, più sicure e in linea con le ordinanze emanate per riorganizzare il settore in funzione delle misure anticontagio. Nel frattempo riteniamo di fondamentale importanza ripensare l’organizzazione dei servizi e i tempi di vita della città, agendo in sinergia con tutte le istituzioni e i soggetti pubblici e privati, con interventi sul lavoro agile e la rimodulazione degli orari di lavoro e di apertura degli esercizi commerciali, allo scopo di rendere gli spostamenti dei cittadini compatibili con l’offerta del servizio. Lo scenario che abbiamo di fronte è delicatissimo e a nostro parere richiede il coinvolgimento delle parti sociali per trovare soluzioni che garantiscano la salvaguardia della salute di tutti e che, visto anche l’aumento dei casi nella Capitale, evitino ulteriori elementi restrittivi per la cittadinanza, con conseguenze gravi per i lavoratori e per l’intera collettivita».

 

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