«Al culmine della pandemia causata dal Covid-19 le scuole hanno chiuso i battenti in 192 paesi, mandando a casa 1,6 miliardi di studenti. A quasi nove mesi dall’inizio dell’epidemia di coronavirus, 872 milioni di studenti – ovvero la metà della popolazione studentesca mondiale – in 51 Paesi non sono ancora in grado di tornare in aula. Milioni di questi bambini hanno avuto la fortuna di imparare a distanza – online, attraverso trasmissioni radiofoniche o televisive, o altro. Tuttavia i dati mostrano che per almeno 463 milioni di bambini le cui scuole sono state chiuse non esisteva l’apprendimento a distanza». Lo fa sapere l’Unicef in occasione della presentazione della Guida aggiornata Unesco Unicef Oms sulle misure di salute pubblica legate alla scuola nel contesto del Covid-19.
«L’enorme numero di bambini la cui istruzione è stata completamente interrotta per mesi è un’emergenza educativa globale – dice Henrietta Fore, Direttore generale del Fondo delle Nazioni unite per l’infanzia – Ma c’è altro: l’Unicef ha recentemente intervistato 158 paesi sui loro piani di riapertura delle scuole e ha scoperto che un paese su quattro non ha fissato una data per permettere ai bambini di tornare in classe. Sappiamo che la chiusura delle scuole per periodi di tempo prolungati può avere conseguenze devastanti sui piccoli: sono sempre più esposti alla violenza fisica e psicologica. La loro salute mentale ne risente. Sono più vulnerabili al lavoro minorile e agli abusi sessuali e hanno minori probabilità di uscire dal ciclo della povertà. Per i più emarginati, perdere la scuola può portare a risultati negativi che durano tutta la vita. Al di là dell’apprendimento, le scuole forniscono ai bambini servizi vitali per la salute, la vaccinazione e la nutrizione, e un ambiente sicuro e solidale. E sappiamo anche che più a lungo rimangono fuori dalla scuola, meno probabilità hanno di ritornarci. Si prevede che almeno 24 milioni di bambini abbandoneranno la scuola a causa dell’epidemia».
«Ecco perchè esortiamo i governi a dare priorità alla riapertura delle scuole, quando le restrizioni saranno abolite. Li esortiamo a considerare tutte le cose di cui i bambini hanno bisogno: apprendimento, protezione, salute fisica e salute mentale – prosegue Fiore – Quest’ultima guida pubblicata da Unesco, Unicef e Oms offre suggerimenti su come possiamo riaprire le scuole mantenendo i bambini e le comunità al sicuro. E sappiamo che alcuni Paesi hanno già adottato misure per farlo». «In occasione della riapertura delle scuole nel nostro paese, l’Unicef Italia ha rilanciato la Petizione Sicuramente scuola – conclude Francesco Samego, Presidente Unicef Italia – Per una scuola sicura, moderna e inclusiva, per chiedere al Governo di mettere al centro dell’agenda politica i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza definendo un piano di riapertura in sicurezza che garantisca un’istruzione inclusiva e di qualità oltre l’emergenza, con interventi personalizzati e attenti ai singoli bisogni degli studenti»
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