Zero alcol in gravidanza

Set 7, 2020

di Redazione
«Lo studio – dice Pichini – si propone di valutare il reale consumo di alcol nelle donne in gravidanza o che desiderano avere un figlio, attraverso la determinazione del biomarcatore etilglucuronide (EtG) nei capelli della madre in associazione ad un questionario sulle abitudini materne e il monitoraggio dell’esposizione prenatale mediante la determinazione dell’EtG nel meconio neonatale». Il progetto si articola anche in altri due punti che riguardano l’informazione scientifica e la formazione. Si vuole così da un lato rendere consapevoli le donne e i loro partner dei rischi che corrono consumando alcol in gravidanza, dall’altro supportare i professionisti della salute. Per sostenere questo lavoro il Centro Nazionale e Dipendenze e Doping ha prodotto due instant-book, il primo sulla diagnosi precoce della sindrome fetoalcolica e lo spettro dei disordini fetoalcolici, dal titolo:«Pensiamo ai Bambini – Non bere, la sindrome feto-alcolica è un pericolo che non tutti conoscono» rivolto a ginecologi, ostetrici, neonatologi e pediatri. L’altro: ›Sindrome Feto Alcolica – Responsabilità fin dall’inizio», dedicato sia ai professionisti della salute, che agli assistenti sociali, educatori e genitori. Questo opuscolo spiega come interfacciarsi nella vita quotidiana con bambini, adolescenti ed adulti affetti da sindrome fetoalcolica, illustrando i diritti e fornendo una serie di consigli utili.Dal 15 settembre inoltre parte il programma di Formazione a distanza (Fad), in collaborazione con Associazione Italiana Disordini da Esposizione Fetale ad Alcol e/o Droghe, per ginecologi, ostetriche/ci, neonatologi, pediatri e infermieri e per psicologi, psicoterapeuti, assistenti sociali sulla «Prevenzione, diagnosi precoce e trattamento mirato dello Spettro dei Disturbi Feto Alcolici (Fetal Alcohol Spectrum Disorder, FASD) e della Sindrome Feto Alcolica (Fetal Alcohol Syndrome, FAS)». I dettagli del programma sono disponibili nella sezione formazione del sito dell’Istituto superiore di sanità.

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