L’Africa ha sconfitto la poliomelite

Ago 26, 2020

di Gia. Na,

Africa sconfigge la poliomeliteUna data storica per l’Africa quella del 25 agosto 2020. Ieri il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha dichiarato l’Africa libera dalla poliomielite, la malattia virale infettiva che colpisce il sistema nervoso centrale e che ha provocato migliaia di casi di paralisi e deformazioni tra i bambini del continente. Merito – secondo il parere dell’Africa regional certification commission (Arcc), l’organismo indipendente a cui l’Oms nel 1998 ha affidato il compito di supervisionare e verificare le attività di eradicazione della malattia nei diversi Paesi del continente,  delle campagne di vaccinazione che hanno permesso di ottenere una copertura vaccinale nella popolazione superiore al 95 per cento.

I ceppi di poliovirus selvaggi sono tre, identici dal punto di vista della capacità infettiva e dei sintomi ma dal profilo genetico diverso: poliovirus di tipo 1 (WPV1), di tipo 2 (WPV2) e di tipo 3 (WPV3). Il WPV2 è stato ufficialmente eradicato nel 2015, mentre il WPV3 ha fatto parlare di sé l’ultima volta nel 2012, con un caso rilevato in Nigeria. Ora il virus della polio continua a circolare solo in altri due Paesi nel mondo: in Afghanistan e Pakistan.

E’ importante sottolineare che una eventuale reintroduzione della polio in qualsiasi paese polio-free è possibile fintanto che ci sarà anche solo un caso registrato nel mondo. Per questo risultano fondamentali due azioni: mantenere una adeguata attività di monitoraggio attraverso la sorveglianza per le paralisi flaccide acute e mantenere un elevato livello di copertura vaccinale nella popolazione. Dal 1991 è stato istituito presso l’Istituto superiore di sanità il Centro di referenza nazionale Who per la ricerca sulla poliomielite. Il Centro fa parte della rete mondiale di laboratori per la sorveglianza della poliomielite (Global laboratory polio network). Nel 1996 l’ISS è stato nominato «WHO Polio Regional Laboratory for Europe». In tale ambito, l’Italia, oltre al sistema di monitoraggio delle paralisi flaccide acute sul territorio nazionale coordinato dal Ministero della Salute, offre supporto virologico nei programmi di sorveglianza in Albania, Kosovo, Bosnia-Erzegovina, Macedonia, Bulgaria, Serbia-Montenegro, Grecia e Malta.

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