Una generale regressione della fronte glaciale con un consistente aumento degli affioramenti del substrato roccioso. E’ questo il risultato del monitoraggio effettuato nella seconda tappa della Carovana dei Ghiacciai su cinque ghiacciai del gruppo del Monte Rosa: Indren, Bors, Locce, Piode e Sesia-Vigne. L’Indren, si trova sul versante aostano mentre gli altri su quello valsesiano.
«Il panorama che si offre in particolare nell’area dei ghiacciai Indren e Bors è irriconoscibile rispetto ad alcune decine di anni fa – dichiara Vanda Bonardo, Responsabile Alpi Legambiente – Al posto del mare di ghiaccio ora c’è un deserto di sassi e rocce, più simile a un paesaggio marziano. Un ambiente, quello roccioso che si va configurando, anch’esso interessante dal punto di vista scientifico se non fosse per qualche eccesso di presenza antropica. Infatti la zona è molto frequentata da turisti più o meno esperti e non sempre consapevoli di quel che sta accadendo. Un problema legato al cambiamento climatico di cui dovrebbero avere contezza coloro che frequentano le alte quote è anche quello della degradazione del permafrost che non essendo più perennemente ghiacciato dà origine a frequenti crolli e distacchi di massi e detriti su sentieri che nel passato gli alpinisti consideravano sicuri. Ad esempio la via che attraverso il ghiacciaio di Indren porta ai rifugi Mantova e Gnifetti che è stata più volte ritracciata per diminuirne la pericolosità legata alla diminuizione della massa glaciale e alla instabilità gravitativa della sovrastante parte rocciosa».
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