Se nel giugno 2019 il 65 per cento degli italiani aveva già programmato le vacanze, quest’anno la percentuale è scesa al 54 mentre il 27 per cento è ancora indeciso e il 14 per cento rinuncia espressamente per paura del Covid-19. Un primo quadro delle imminenti ferie estive lo dà l’Osservatorio Mensile Findomestic di luglio, realizzato dalla società di credito al consumo del gruppo Bnp Paribas in collaborazione con Eumetra. Il 22 per cento degli intervistati anche se ha già previsto di andare in vacanza non sa ancora dove. Tra i vacanzieri il 67% prevede di spendere nel 2020 come negli anni passati, mentre il 25 spenderà di meno e solo l’8 per cento spenderà di più. Tra chi partirà, l’89% ha come obiettivo l’Italia e ha scelto la Penisola in particolare per sostenere la nostra economia (53%), ma anche perché non vorrebbe avere «problemi sanitari» al di fuori dei confini nazionali (31%) o addirittura per timore di non essere gradito all’estero (14%). L’estero comunque resta la meta prescelta per l’11% dei vacanzieri.
Sono in particolare gli abitanti del Nord-Ovest, specie i lombardi, a prevedere di spostarsi in altre regioni per trascorrere le proprie vacanze mentre al Sud si preferisce rimanere nella propria regione. Al Centro e nel Nord-Est si privilegeranno le regioni limitrofe. Alberghi e villaggi turistici (34%) rimangono le strutture preferite dagli italiani per il soggiorno ma cresce la percentuale di chi mette nel mirino case in affitto (32%), B&B e agriturismi (21%), segno che si cerca un maggiore distanziamento sociale.
Nel Sud le abitudini in materia di vacanze – secondo l’Osservatorio – non sono poi cambiate radicalmente a causa del Covid 19: qui si registra infatti la percentuale più alta di chi afferma che rimarrà in Italia come ha sempre fatto. Nel Meridione e nelle isole si registra anche il numero più alto di chi sostiene che sia meglio restare nel Belpaese per timore di trovarsi ad affrontare problemi sanitari all’estero. I Veneti, più degli altri, infine, si sposteranno in auto per timore di tornare a viaggiare in treno o in aereo, mentre la vocazione turistica emiliano romagnola non viene smentita: è la regione che si dichiara più pronta ad accogliere turisti da ogni destinazione’. A partire dai Lombardi, che più di tutti avvertono la sensazione di non essere graditi all’estero.
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