
«L’inquinamento elettromagnetico tende sempre a crescere a causa dell’introduzione nell’ambiente di nuove e svariate sorgenti artificiali come, ad esempio, impianti di telecomunicazioni, dispositivi elettronici wi-fi, telefoni cellulari, linee elettriche ad alta tensione – inquadra il professor Prisco Piscitelli, epidemiologo e Vicepresidente Sima -. Mentre sono noti gli effetti acuti che si verificano a livelli di esposizione molto elevati, i risultati di varie ricerche scientifiche non hanno fornito indicazioni univoche sull’insorgenza di effetti nocivi per la salute da esposizioni a lungo termine a bassi livelli di esposizione». Bambini e ragazzi – presenti in casa per la chiusura delle scuole o le vacanze – possono rappresentare una fascia maggiormente vulnerabile e suscettibile di un piu’ cospicuo assorbimento delle onde elettromagnetiche, per un maggiore contenuto di acqua all’interno del cranio e uno spessore osseo più sottile. «E’ importante utilizzare i telefoni cellulari in condizioni di alta ricezione del segnale, così come è preferibile usare dispositivi di ultima generazione caratterizzati da un basso assorbimento elettromagnetico, fare chiamate brevi o utilizzare auricolari e sistemi viva-voce in caso di lunghi colloqui – dichiara Alessandro Miani, Presidente Sima – Per quanto riguarda il posizionamento delle antenne dei sistemi wi-fi, Bluetooth e reti senza fili, il consiglio è di installarli negli ambienti della casa meno frequentati, evitando di tenere inutilmente accesi nei luoghi di lunga permanenza gli apparecchi elettrici».
«Dal punto di vista della sicurezza – conclude il dottor Carlo Ottaviani, Dirigente medico Legale Inail – viene a mancare una categorizzazione dell’ambiente di lavoro, tradizionalmente basato su strumenti, spazi e tempistiche finalizzati a una specifica produzione e inquadrati in un’organizzazione lavorativa che prevede un insieme di comportamenti corretti, atti a garantire la tutela dei lavoratori e la prevenzione di infortuni, malattie, contagi. Di qui la necessità di valutare l’opportunità di un intervento del legislatore per normare le criticità, specie sotto il profilo della tutela assicurativa sociale».
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