Militari del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Roma hanno eseguito il decreto di confisca emesso dalla Corte di Appello capitolina nei confronti di cinque appartenenti al clan dei Casalesi gruppo Iovine nonchè al contiguo e autonomo gruppo Guarnera di Acilia, avente ad oggetto beni per un valore complessivo di oltre 22 milioni di euro. Il provvedimento – definitivo per effetto della sentenza della Corte di Cassazione – trae origine da una vasta indagine delle Fiamme Gialle, che, nell’ottobre 2013, nell’ambito dell’operazione «Criminal games», aveva portato all’arresto di cinque persone per i reati di estorsione, usura, intestazione fittizia di beni e illecita concorrenza con minaccia o violenza. In quel contesto, era stata accertata l’esistenza di una vera e propria joint-venture nel remunerativo settore delle macchinette mangiasoldi imposte nel territorio di Acilia agli esercizi commerciali autorizzati anche mediante ricorso ad azioni intimidatorie e violente tra esponenti di vertice della criminalità organizzata campana e noti personaggi della malavita romana.
Il già evidente profilo di pericolosità sociale dei protagonisti delle vicende si era aggravato dagli elementi acquisiti durante l’operazione «Vento dell’Est», diretta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma e condotta dal Gico del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, conclusa nel luglio 2015 con 9 ordinanze di custodia cautelare. Il decreto eseguito oggi, che determina la definitiva acquisizione dei beni da parte dello Stato, ha ad oggetto la quasi totalità di quanto sottoposto a sequestro e a confisca di primo grado, rispettivamente, nel 2016 e nel 2018 a seguito di provvedimenti emessi dal Tribunale di Roma – Sezione Specializzata Misure di Prevenzione, su richiesta della locale Dda, vale a dire: capitale sociale e intero patrimonio aziendale di sette imprese, nove immobiliari e un terreno, 2 autovetture e 2 motocicli. E rapporti finanziari, per un valore superiore ai 22 milioni di euro.
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