Le assunzioni attivate dai datori di lavoro privati nei primi tre mesi del 2020 sono state 1.338.000. Rispetto al primo trimestre del 2019 la contrazione è stata del meno 24 per cento ed è risultata particolarmente rilevante nel mese di marzo, per effetto dell’emergenza legata alla pandemia Covid-19. Questi i dati dell’Osservatorio sul precariato dell’Inps. Tutte le tipologie contrattuali sono state interessate: ciò si osserva in maniera nettamente accentuata per tutte le assunzioni con contratti di lavoro a termine (stagionali, intermittenti, somministrati, a tempo determinato). Le trasformazioni da tempo determinato da gennaio a marzo 2020 sono risultate 166.000, in flessione rispetto allo stesso periodo del 2019 (-26%), quando il loro volume era risultato elevato per effetto dell’impatto delle modifiche normative dovute al decreto dignità. Tuttora in crescita (+19%) risultano invece le conferme di rapporti di apprendistato giunti alla conclusione del periodo formativo. Le cessazioni nel complesso sono state 1.393.000, in lieve diminuzione rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente.
Il saldo annualizzato – vale a dire la differenza tra assunzioni e cessazioni negli ultimi dodici mesi – consente di misurare la variazione tendenziale delle posizioni di lavoro. Questa la fotografia: in progressiva flessione già nel corso della seconda metà del 2019, è divenuto negativo a febbraio (-29mila) e poi a marzo meno 254.000 posizioni di lavoro rispetto al 31 marzo 2019. Rimane ancora significativamente positivo, pur riducendosi, il saldo dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato (+270mila) e analogo è l’andamento per l’apprendistato (+53.000). L’impatto del Covid-19 ha fortemente interessato i contratti a termine, accentuandone le tendenze già in essere alla flessione. Il saldo dei rapporti a tempo determinato a marzo 2020 è stato pari a -359mila con un forte incremento rispetto a quanto osservato a febbraio, quando si era fermato a -253.000.
La consistenza dei lavoratori impiegati con Contratti di prestazione occasionale (Cpo), a marzo 2020 si è attestasta intorno alle 10mila unità, in netta diminuzione rispetto allo stesso mese del 2019. L’importo medio mensile lordo della loro remunerazione effettiva risulta pari a 187 euro. Per quanto attiene ai lavoratori pagati con i titoli del Libretto famiglia (Lf), a marzo erano circa 36mila, in aumento del 251 per cento rispetto a marzo 2019, la crescita è da riferirsi essenzialmente all’introduzione del bonus per l’acquisto di servizi di baby-sitting previsto decreto Cura Italia, il cui pagamento è effettuato con i titoli del libretto famiglia; l’importo medio mensile lordo della loro remunerazione effettiva risulta pari a 488 euro.
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