Tra Nord Africa e Medio Oriente a rischio 51mila bambini. L’allarme dell’Unicef

Giu 15, 2020

di Francesca Lici

La pandemia da Covid-19 sta mettendo il sistema sanitario nel Medio Oriente e Nord Africa sotto una pressione senza precedenti. In diversi Paesi dell’area i servizi di assistenza sanitaria di base sono diminuiti o sono stati interrotti. Nonostante non ci siano molti casi di contagio fra i bambini, è evidente che la pandemia stia colpendo la loro salute: ulteriori 51mila con meno di cinque anni potrebbero morire entro la fine del 2020 se l’attuale interruzione di servizi essenziali per la salute e la nutrizione si protrarrà ancora. E’ uno scenario catastrofico che l’Unicef quantifica in un aumento del 40 per cento, in grado di vanificare i progressi compiuti negli ultimi due decenni.

Il dato di riferimento per la mortalità dei bambini sotto i cinque anni nella regione del Medio Oriente e Nord Africa in sei mesi è di quasi 133 mila decessi. Gli ulteriori 51 mila porterebbero il totale a quasi 184mila bambini morti sotto i 5 anni. I Paesi interessati potrebbero essere Algeria, Gibuti, Egitto, Iraq, Giordania, Marocco, Siria, Sudan, Tunisia e Yemen. La popolazione di bambini sotto i cinque anni in questi dieci Paesi è di quasi 41 milioni di persone, quasi il 75 per cento del numero totale di bambini sotto i cinque anni nella regione di Medio Oriente e Nord Africa.«Una combinazione di fattori contribuirebbe a questa triste previsione – fa sapere il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia – Sottoposti a stress eccessivi, molti operatori sanitari in prima linea hanno spostato il loro impegno nella risposta all’epidemia in una situazione in cui c’è carenza di dispositivi di protezione individuale e altri aiuti essenziali. I lockdown, le restrizioni di movimento e le barriere economiche potrebbero ulteriormente impedire l’accesso delle comunità all’assistenza sanitaria. In molti hanno paura di contrarre il virus mentre si trovano nelle strutture sanitarie. E’ probabile che i bambini e le madri perdano azioni preventive come le vaccinazioni, la cura di infezioni neonatali, assistenza durante la gravidanza e la nascita e servizi per prevenire un aumento della malnutrizione acuta. Dobbiamo evitare questo scenario, permettendo a decine di migliaia di piccoli di celebrare il loro quinto compleanno circondati da famiglia e amici».

«E’ necessario – conclude l’Unicef – riprendere le campagne di vaccinazione e dei servizi di nutrizione, seguendo ovviamente tutte le misure precauzionali per evitare i contagi. E’ poi fondamentale rendere prioritario e facilitare l’accesso ai servizi di assistenza sanitaria di base per ogni bambino, soprattutto i più vulnerabili, attraverso la disponibilità di personale e forniture sanitarie».

 

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