Europa, cerchiamo di comprendere meglio

Apr 27, 2020

La pandemia ci ha cambiato. Il nostro lavoro è cambiato. Il rapporto con amici e familiari pure. I confini sembrano trasformarsi, dissolversi ma anche ergersi. La solitudine ci cambia, modifica il nostro approccio e le nostre priorità. Il dibattito politico intorno all'Europa è spesso strumentale. Proviamo a fare ordine
di Angelo Pagliara, Segretario organizzativo UilTemp Roma e Lazio

Seppur con qualche settimana di colpevole ritardo, la risposta dell’Europa c’è stata. Una fondamentale premessa: l’Europa non è un’entità astratta, a sé stante, ma la sommatoria di tutti gli Stati e dunque dei Governi che governano i singoli Paesi. In questi giorni stiamo familiarizzando con i termini Eurogruppo, o Consiglio Europeo, vale a dire riunioni dei Ministri dell’Economia dei singoli Paesi e dei capi di stato e di governo. Ed è li che vengono prese le decisioni. La Commissione e il Parlamento avanzano delle proposte che hanno poi, però, bisogno della ratifica dei singoli Stati, all’unanimità. La polemica antieuropea è quasi sempre strumentale e poco costruttiva, perché sono spesso le stesse forze antieuropee a impedire una maggiore integrazione e dunque maggiore solidarietà a livello europeo. Un paradosso, una contraddizione.

Il dato da rilevare è che a differenza di quanto avviene per le forze politiche e governative, i Sindacati a livello europeo sono uniti e compatti in questa emergenza nel reclamare maggiore solidarietà, equità e giustizia sociale. Dall’inizio della crisi sono state prese importanti decisioni a livello europeo, per citarne solo alcune, possiamo ricordare gli stanziamenti per la ricerca di un vaccino, per l’acquisto di attrezzature mediche e ventilatori polmonari, i miliardi destinati al rafforzamento dei sistemi sanitari dei Paesi più colpiti. A livello economico è stato sospeso il famigerato patto di stabilità, la Bce ha adottato un programma di 750 miliardi per l’acquisto dei titoli di stato, sono stati movimentati 200 miliardi dalla banca europea degli investimenti a favore delle imprese, ed è stato approvato il famoso Sure un meccanismo di cassa integrazione europea con dotazione di 100 miliardi. Un passo importante quello della Cassa Integrazione Europea perché garantito da tutti gli Stati membri dell’Unione, e un successo del Sindacato Europeo e di tutti i singoli sindacati nazionali che lo hanno reclamato e richiesto a più riprese.  Si tratta di misure importanti, ma non ancora sufficienti.

La notizia più importante è certamente che il Consiglio Europeo ha concordato l’adozione di un Recovery Plan, un piano di rilancio dell’economia e dell’occupazione europea dal valore iniziale di 1.500 miliardi. Andranno stabiliti i meccanismi di funzionamento, il Sindacato chiede che sia alimentato attraverso l’emissione di Eurobond, e sarà in grado di immettere liquidità agli Stati più colpiti dalla crisi sia attraverso finanziamenti a fondo perduto che prestiti. L’imperativo però è quello di fare presto, di agire immediatamente. Il Sindacato Europeo ha stimato che ad oggi in Europa sono circa 40 milioni i lavoratori che hanno perso il posto di lavoro o sono in cassa integrazione. È pertanto fondamentale agire nel più breve tempo possibile e coinvolgere i Sindacati nazionali nell’implementazione degli strumenti europei come lo Sure.

Le nuove misure adottate, e quelle che verranno adottate a breve rappresentano indubbiamente dei passi avanti importanti per rispondere alla drammatica crisi sanitaria ed economica che ha colpito tutti i Paesi del nostro continente. Altrettanto importante sarà la necessità di un nuovo inizio, di un nuovo modello di sviluppo che superi definitivamente le politiche di Austerity contro cui sia il Sindacato europeo che la Uil si battono da oltre dieci anni e che hanno comportato tagli, spesso indiscriminati, ai nostri servizi pubblici e ai sistemi sanitari. Sarà necessario un nuovo paradigma europeo, economico, sociale e ambientale, che rimetta al centro i cittadini, e attraverso investimenti pubblici alimenti la crescita, lo sviluppo e il benessere.

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Pin It on Pinterest

Privacy Policy Cookie Policy