«C’è un dato rilevante negli ultimi giorni: dal 19-20 marzo la curva dei nuovi casi sembra attenuarsi leggermente nella sua ascesa e stiamo monitorando quanto sta avvenendo». Lo dice Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità, durante la conferenza stampa a Roma, sull’analisi dell’andamento epidemiologico e sugli aggiornamenti tecnico scientifici relativi al Covid-19.
«Il picco dell’epidemia non lo abbiamo superato e non lo abbiamo neanche raggiunto – ha continuato – Non illudiamoci quindi di poter allentare le misure di contenimento. Ci sono aree del Paese dove la circolazione del virus è forte, come in Lombardia, una parte del Piemonte e del Veneto. Mentre in altre aree c’è una circolazione ancora limitata, dove la sfida è fare in modo che quelle aree rosa non diventino rosse».
«Segnali di rallentamento ci sono – ha proseguito il presidente dell’Istituto superiore di sanità – Questo vuol dire che le misure adottate stanno dando i loro effetti, stanno rallentando la crescita. Ci aspettiamo che potremmo arrivare al picco in questi giorni, però non siamo in una fase calante – ha concluso – ma di rallentamento della crescita».
Uno sguardo ai numeri. «Parlando dei nostri concittadini che purtroppo hanno perso la vita questo è soprattutto un problema che riguarda i soggetti anziani e per essere più chiari oltre l’80 per cento dei deceduti era ultrasettantenne e nel 50 per cento dei casi con una o più malattie preesistenti – ha spiegato il presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli – Voglio essere molto chiaro per sgomberare il campo da ogni possibile interpretazione soggettiva: l’infezione da Covid19 per alcuni soggetti che sono deceduti è stata la causa di morte inquestionabilmente e per altri ha contribuito in maniera significatica».
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