«Lo studio – piega Verri – nasce per risolvere un problema di modellistica, ovvero sviluppare un approccio in grado di simulare gli effetti degli apporti fluviali sulle aree costiere e sulla circolazione e le dinamiche del mare aperto. I pochi chilometri di risoluzione dei cosiddetti modelli oceanici alla mesoscala non sono in grado di descrivere accuratamente le dinamiche e i processi che avvengono a livello delle bocche dei corsi di acqua; da qui l’idea alla base di questo studio, ovvero sviluppare un box model estuarino in grado di fornire informazioni sulla portata e la salinità alla foce dei fiumi». Il modello Cmcc Ebm è stato quindi sviluppato per rappresentare i processi tipici degli estuari, per poi essere accoppiato a un modello oceanico regionale del Mediterraneo centrale. In particolare, per indagare come le informazioni su portata e salinità fornite dai modelli analizzati andassero a migliorare la qualità delle simulazioni oceanografiche, sono stati presi in esame due casi studio molto diversi fra loro: l’estuario del fiume Ofanto e il delta del Po.
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