I ragazzi si fidano degli sconosciuti sui social

Feb 6, 2020

Dalla ricerca del Moige «La dieta cyber dei nostri figli» emerge anche l’ansia da like: il 40 per cento prova delusione se mancano e per l’assenza di richieste di amicizia
di Francesca Lici

I ragazzi si fidano degli sconosciuti sui socialI ragazzi si fidano degli sconosciuti sui social. E sottovalutano le enormi insidie che si nascondono in internet. Il fenomeno dell’adescamento virtuale è purtroppo molto diffuso: il 71,2 per cento dei ragazzi accetta infatti l’amicizia di un estraneo sui social, almeno una volta e il 21 per cento dichiara di avere incontrato personalmente estranei conosciuti on line. I dati emergono dalla indagine su «La dieta cyber dei nostri figli», promossa dal Moige in occasione del Safer internet Day.

Sono in aumento del 18 per cento i casi trattati dalla Polizia postale che vedono vittima un minorenne: si tratta di 460 episodi nel 2019 di cui cinquantadue hanno visto coinvolto un ragazzo di età inferiore ai nove anni. Raddoppiano poi i casi di detenzione e diffusione di materiale pedopornografico. Dalla ricerca emerge anche il fenomeno del sexting che fa riferimento alla condivisione di selfie e video sessualmente provocanti o pornografici. L’8,1 per cento dichiara di aver scambiato foto personali con un estraneo ma un ragazzo su due condivide foto di se stesso attraverso il proprio smartphone. La generazione Z è super tecnologica e iperconnessa, ma fortemente dipendente dalla rete web: il 22 per cento possiede almeno cinque devices (computer, tablet, Pc portatili, smartphone) e soltanto l’1,4 per cento dei giovani non ha una connessione internet.

Ma c’è anche altro. Il 40,5 per cento delle ragazze e dei ragazzi va in ansia se non è connesso, il 24,8 per cento rinuncia alle ore di sonno per rimanere collegato e il 40 per cento prova un senso di delusione per l’assenza di like sui profili sociale e per scarse richieste di amicizia. I social poi – se usati male – si confermano anche come veicolo di false informazioni o facke news: la metà dei ragazzi nativi digitali ha creduto almeno una volta ad una fake news, solo il 18 per cento verifica la fonte.

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