Italiani spreconi a Natale. Nella settimana tra il 25 dicembre e il primo gennaio i nostri connazionali gettano via l’equivalente dell’1 per cento del pil. A guidare la classifica dello sperpero Lazio, Abruzzo e Lombardia dove, secondo l’Ener2Crowd – la piattaforma italiana di crowdfunding energetico che ha realizzato una stima dello spreco alimentare nel periodo natalizio – ogni famiglia sciupa 347 euro: 120 euro in Abruzzo, 115 nel Lazio e 112 in Lombardia.
A livello nazionale lo sperpero è pari a 17 miliardi di euro di cui 14 miliardi di euro dissipati per il cibo già prodotto e gettato via dai cittadini e 3 miliardi di euro per lo spreco di filiera e distribuzione. Tra le regioni meno virtuose anche Liguria con uno spreco alimentare di 105 euro a famiglia, la Campania (100 euro) e la Toscana (88euro). E poi ancora il Veneto (81 euro), la Calabria (78 euro), l’Umbria (76 euro), la Sicilia (75 euro), l’Emilia Romagna (74 euro), la Sardegna (72 euro), la Puglia (70 euro). Molto più virtuose invece Friuli Venezia Giulia (62 euro), Valle d’Aosta (60 euro) e il Trentino Alta Adige con uno spreco di soli 59 euro a famiglia.
Tra Natale e Capodanno si getteranno via in tutt’Italia oltre 500 mila tonnellate di cibo, che produrranno anche un’impennata del livello di inquinamento perché ogni tonnellata di rifiuti alimentari – dicono dall’Ener2Crowd – produce 4,2 tonnellate di Co2.
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