Fa tappa a Borgo Montello «Questo Piatto di Grano. La colonizzazione dell’Agro Pontino. Nomi, volti, origini delle famiglie che si insediarono», il libro di Giulio Alfieri pubblicato da Atlantide editore. Si tratta di uno dei volumi più completi e originali tra i numerosi dedicati all’epopea della colonizzazione e al sorgere delle città nuove dell’Agro pontino. I riflettori della ricerca di Alfieri sono puntati proprio sulle famiglie coloniche, circa 3.500, tante furono comprendendo quelle costrette ad abbandonare l’impresa, che si insediarono nei poderi dell’Onc dopo la bonifica del fascismo. Come si legge nella sinossi: «Nel narrare le fasi, le modalità, le scelte della colonizzazione, il focus resta puntato sulle conseguenze che le decisioni ebbero sulle famiglie coloniche, le vere protagoniste di quella vicenda. Ad esse quest’opera vuol rendere giustizia, preservandone i nomi, i volti, le origini e le vicende dall’oblio in cui, non di rado, il procedere senza soste della storia relega le storie silenziose degli umili».
Alfieri, classe 1957, abruzzese di origine, laureato in scienze politiche, vive e lavora a Roma e da diversi anni si è appassionato alle vicende dei coloni pontini, dando alle stampe nel 2014 la sua prima opera «La terra che non c’era». In questo nuovo e assai più corposo volume, oltre l’originale narrazione del rapporto tra istituzioni del regime e coloni e un apparato fotografico di cento immagini inedite delle famiglie coloniche, tra i maggiori punti di forza vi è per la prima volta l’elenco completo di tutte le famiglie assegnatarie, con paese di origine, anno d’arrivo, numero di podere e relativa località, numero dei componenti del nucleo familiare, esito del rapporto con l’Onc, ovvero se il podere fu riscattato o meno. Dati suddivisi per regione e provincia, per cui grazie al lavoro dell’autore è possibile oggi sapere con precisione in che misura contribuirono alla colonizzazione ciascuno dei 726 comuni di provenienza delle famiglie. Frutto di una ricerca su migliaia di documenti e testimonianze, «la storia della colonizzazione dell’Agro Pontino negli anni 30 e 40 del Novecento ne esce per molti aspetti diversa dalla narrazione tradizionale» lasciando spazio non solo alle difficoltà quotidiane delle famiglie coloniche ma contestando dati alla mano «l’idea di una colonizzazione conclusa brillantemente nel 1939 con l’assegnazione di tutti i poderi realizzati, quando invece, ancora nel 42 e 43, si disponevano nuovi arrivi e nuove assegnazioni, in continua sostituzione di coloni disdettati o costretti dalle malattie al rimpatrio».
L’appuntamento è fissato per venerdì 22 novembre alle ore 18 presso la sala parrocchiale di Borgo Montello, all’interno della Chiesa della Santissima Annunziata di via Livenza. Ad affiancare l’autore ci saranno Luigi Gardin, discendente di famiglia colonica ed ex presidente di circoscrizione della zona, memoria storica vivente della immigrazione veneta nel pontino e l’editore del libro, Dario Petti. Un’occasione per parlare anche di quelle famiglie che si insediarono nei poderi di Borgo Montello, provenienti dal Friuli, Veneto, Emilia, ma anche dalla provincia di Latina e Frosinone, un borgo particolare il Montello che aveva alle spalle già un passato di vita comunitaria preesistente la grande bonifica, noto col nome di Conca e con un centro storico risalente all’età medievale. Un appuntamento con la storia del territorio da non perdere. Perché in fondo «La storia non ha nascondigli, la la storia non passa la mano – canta Francesco De Gregori – la storia siamo noi, siamo noi questo piatto di grano».
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