Cocaina, hashish e marijuana: a introdurre la droga in carcere ci pensavano i familiari dei detenuti. I carabinieri del Comando Provinciale di Latina, al termine dell’indagine «MasterChef» – iniziata più di un anno fa – hanno smantellato un sodalizio responsabile di un collaudato sistema di introduzione di sostanze stupefacenti all’interno della Casa Circondariale di Latina. In stretta sinergia con la Polizia Penitenziaria, i carabinieri di Latina hanno dato esecuzione, questa mattina, e sei ordinanze di misure cautelari personali. I provvedimenti restrittivi (due di custodia cautelare in carcere, uno agli arresti domiciliari e tre con obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria) sono stati emessi dal Gip del tribunale di Latina Giuseppe Molfese su richiesta della Procura. I sei sono accusati, a vario titolo, di spaccio e detenzione aggravata ai fini di spaccio di sostanze su stupefacenti.
L’attività investigativa ha permesso di individuare il canale di approvvigionamento attraverso cui veniva introdotta la droga all’interno del carcere. Nel corso delle indagini sono stati recuperati e sequestrati, a titolo di riscontro, circa 10 grammi di cocaina, 85 di hashish e 20 di marijuana ed è stato arrestato in flagranza uno dei custodi dello stupefacente. L’operazione antidroga rientra nell’ambito dell’azione di contrasto della procura di Latina nel settore del traffico di stupefacenti e dei reati connessi con la Casa Circondariale di Latina, già oggetto delle precedenti indagini «Astice» e «Petrus».
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