Più formazione per contrastare la piaga del gioco d’azzardo

Ott 3, 2019

La Regione Lazio stanzia 620mila euro per un percorso formativo quadriennale
di Redazione

Cinquecento professionisti impiegati nelle Aziende sanitarie territoriali e ospedaliere, altri ottanta provenienti dalle strutture private accreditate, settantacinque operatori sociali degli enti locali, del terzo settore e della scuola. E poi uno stanziamento di 620mila euro. Sono questi i numeri del piano di formazione della Regione Lazio sul disturbo del gioco di azzardo, presentato oggi nella sede nella sede di via Rosa Raimondi Garibaldi.

Il progetto formativo, di durata quadriennale, è finalizzato a rafforzare le conoscenze e le competenze dei partecipanti sul fenomeno del disturbo da gioco d’azzardo e sugli strumenti e le strategie efficaci per la prevenzione, la cura e la riabilitazione, in una logica di lavoro di rete. Il percorso vede come soggetti attuatori la Asl Roma 1, la Asl Roma 4 e quelle di Frosinone e di Rieti. Tra le attività previste nel piano ci sono anche la realizzazione di un portale regionale denominato «Osservatorio online permanente Gap». che permetterà una rilevazione sistemica e completa dei dati, anche per monitorare la distanza delle sale gioco dai luoghi sensibili come scuole o centri anziani. È stato elaborato anche il marchio «Slot free Regione Lazio con il pay off. Qui si vince davvero: la Regione Lazio dice no al gioco d’azzardo» che sarà assegnato agli esercizi commerciali che rinunceranno alle macchinette mangiasoldi. Il progetto prevede anche un intervento dal punto di vista educativo per scongiurare un cambio generazionale dei giocatori. Ecco il senso della campagna informativa e di prevenzione «Game over», realizzato dall’Ipab Asilo Savoia che, nel corso di un biennio, coinvolgerà le seconde classi delle circa quattrocento scuole secondarie di secondo grado del Lazio. La Regione Lazio ha investito oltre 14 milioni di euro per il contrasto al gioco d’azzardo patologico su tre macroaree di intervento: la prevenzione, la cura e la riabilitazione e il rafforzamento del sistema.

«Operiamo a 360 gradi per prevenire e affrontare tutti i risvolti della ludopatia, perché parliamo di una vera e propria forma di schiavitù capace di minare le famiglie dal punto di vista economico, sociale, emotivo e relazionale – ha detto l’assessore regionale alle politiche sociali, Alessandra Troncarelli – Creare sui territori una rete di assistenza per intercettare i primi campanelli di allarme della patologia e di prendersi carico di chi, invece, ne è già vittima è una priorità della Regione».

 

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