«Sicuramente la Regione Lazio è tra le prime regioni in Italia come numero di strutture pubbliche, policlinici universitari e strutture private accreditate e, secondo le nostre statistiche, entro il 2025 mancheranno più di 15mila medici. Le richieste giunte all’Amsi provengono dalle strutture sanitarie pubbliche, in particolare pronti soccorso, guardia medica, ambulanze, poliambulatori private e convenzionati, centri di fisioterapia e centri per analisi del sangue». Lo fa sapere il consigliere dell’Ordine dei Medici di Roma e presidente dell’Associazione medici di origine straniera in Italia Foad Aodi. Statistiche anticipate con la collaborazione del Movimento internazionale «Uniti per Unire», che saranno presentate interamente durante il prossimo Congresso romano dell’Amsi il prossimo 22 giugno. «Riguardo alle richieste di medici arrivate all’Amsi, negli ultimi tre mesi hanno avuto un incremento del 40 per cento e nel Lazio, in particolare – spiega Aodi – dal 1 gennaio 2018 (aggiornate al 31 maggio 2019) sono state di 400 medici, 300 infermieri e 150 fisioterapisti, arrivate da strutture pubbliche e private della Regione Lazio». Le figure più richieste sono state per radiologi, anestesisti, neonatologi, pediatri, medici di urgenza, fisiatri, ortopedici, medici sportivi, chirurghi vascolari, ginecologi e sostituzione medici di famiglia. Mentre le città che hanno chiesto maggiormente professionisti della sanità di origine straniera sono Roma, Civitavecchia, Santa Marinella, Tivoli, Frosinone, Latina, Viterbo, Ostia Lido, Pomezia, Santa Severa, Tarquinia Zagarolo, Colle Ferro e Rieti.
«Bisogna trovare subito soluzioni – conclude Aodi – non bastano più analisi del fenomeno chiare a tutti. Per questo invito tutte le sigle mediche, i sindacati e le società scientifiche a unirsi intorno a un tavolo per proporre soluzioni urgenti sotto la guida della Fnomceo e il suo presidente, Filippo Anelli, che à da mesi impegnato a proporre soluzioni tra queste anche proposte Amsi con coraggio, chiarezza e determinazione».
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