Per Ama serve un cambio di passo. E una strategia innovativa

Giu 7, 2019

Troppo facile parlare di complotti. Troppo assolutorio liquidare le storiche inefficienze facendo ricadere la colpa sui lavoratori
di Giuliano Sciotti, Segretario regionale Uil Lazio

Per ama serve un cambio di passoCi risiamo. Il fragile sistema della gestione e dello smaltimento dei rifiuti romani sta mettendo nuovamente in ginocchio la città. Cassonetti stracolmi, rifiuti sui marciapiedi: i quartieri della città sono allo stremo. Tra scarsi impianti – che tra le altre cose rischiano il collasso ogni giorno – strutture andate a fuoco, rifiuti spediti in altri Comuni, mezzi vecchi di quasi venti anni e fermi per riparazioni in officine nelle quali il personale è sotto organico del 30 per cento, un bilancio ancora non approvato, l’Ama sembra ogni giorno di più fuori controllo.

In un quadro del genere è troppo facile parlare di complotti. Troppo assolutorio per il Comune liquidare le storiche inefficienze di Ama tentando di far ricadere le colpe sui lavoratori. Troppo vile prendersela con chi è in permesso per legge (104), o con chi sta andando in pensione perché ha optato per Quota cento. In realtà gli uomini e le donne che vivono di stipendio lavorando nella municipalizzata di Roma non sono messi nelle condizioni di svolgere quotidianamente il proprio compito. E questo ormai accade da molto tempo.

E’ questo il punto da cui partire. E’ su questo che il Comune ha l’obbligo morale e istituzionale di fare chiarezza una volta per tutte, senza adombrare fantomatiche cospirazioni. Due semplici domande. Come si può pensare di effettuare un servizio di raccolta efficace e puntuale se circa il 30 per cento dei mezzi è fermo ai box per le riparazioni? E che dire poi se queste riparazioni avvengono in tempi lunghi perché i pezzi di ricambio scarseggiano?  Vogliamo attribuire la colpa di tutto ciò ai lavoratori e alle lavoratrici di Ama? Farlo sarebbe ingiusto e fuorviante. E’ invece arrivato il momento di invertire la rotta. Noi della Uil sosteniamo la proposta di delibera di iniziativa popolare per un nuovo modello ciclo dei rifiuti della Capitale, che prevede la riorganizzazione dei servizi di Ama su base municipale, attribuendo alle quindici realtà amministrative funzioni di controllo sull’operato della municipalizzata, attuando così i principi di decentramento e partecipazione dei cittadini alle scelte sulle strategie per la gestione del ciclo dei rifiuti.

Serve un cambio di passo per incrementare la raccolta differenziata porta a porta. E’ poi indispensabile una strategia di realizzazione di impianti di ridotte dimensioni e diffusi sul territorio, escludendo ogni ipotesi di inceneritori o termovalorizzatori. Servono scelte. La politica smetta di autoassolversi. La raccolta di firme è partita. Nei prossimi giorni saremo nelle vie della città per chiedere ai romani e alle romane di sottoscrivere un documento per una nuova stagione e dotare la Capitale d’Italia di un moderno efficace ed efficiente ciclo dei rifiuti.

1 commento

  1. Giovanna Arcidiacono

    Avete mai sentito parlare del progetto CHI AMA AMA ???1997/98/99/2000 un camper che andava in giro per tutta Roma con il Movimento Italiano Casalinghe che spiegavano la raccolta differenziata…distribuivano sacchetti per la raccolta delle
    defecazioni canine e facevano compilare dei questionari che poi AMA avrebbe letto e studiato per una ROMA degna di una capitale europea…Quanto presidenti AMA, quanti sindaci sono passsati ???c’è poco da riflettere bisogna agire…come ? Poi ve lo dico perche ero la responsabile ambiente del Movimento italiano casalinghe e nel 2000 partecipo al nostro convegno nazionale Ganapini presidente ARPA gia preside te AMA e quello che disse è ancora attuale

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