Un minore su tre è ancora oggi malnutrito, tagliato fuori dal percorso scolastico-educativo o coinvolto in varie forme di lavoro minorile o violenza, come i bambini soldato o le spose bambine. A lanciare l’allarme è la World Organization for International Relations (Woir), secondo la quale l’infanzia è un diritto negato per 750 milioni di bambini al mondo e la malnutrizione rappresenta il 62% dei casi di mortalità infantile. Stando ai dati della Woir, nel mondo duecento milioni di bambini sotto i cinque anni di età soffrono di malnutrizione e non hanno cibo adeguato per essere in grado di difendersi da malattie facilmente curabili e prevenibili. “Nella maggior parte dei casi non è la malnutrizione in se’ a uccidere – ha commentato il presidente della Woir, Alejandro Jantus Lordi de Sobremonte – ma le malattie e le infezioni che a causa di essa si sviluppano nell’organismo, come ad esempio la polmonite e le infezioni gastrointestinali, diarrea e vomito”.
Tra le cause principali vi è proprio la polmonite che provoca ogni anno il decesso di un milione di bambini, rivelandosi così un’infezione più letale della diarrea, della malaria e dell’Aids messi insiemi. Inoltre, la malnutrizione cronica ha un effetto devastante perché pregiudica la crescita a causa di un’importante carenza di proteine, vitamine e sali minerali fondamentali per il sostentamento e per lo sviluppo sia fisico sia intellettivo. Secondo uno studio dell’Unicef, infatti, i bambini malnutriti hanno un quoziente intellettivo ridotto e, in caso di sopravvivenza fino all’età adulta, sono maggiormente predisposti a patologie cardiache, renali e al diabete.
Le condizioni peggiori per i minori, dicono dalla Woir, si riscontrano in Somalia, Mali, Sierra Leone, Ciad e Burkina Faso. Seguono poi la Repubblica democratica del Congo, la Repubblica Centrafricana, l’Angola e il Burundi. Sul versante opposto si colloca invece la Svezia che conquista il primato dei Paesi più a misura di bambino. Sul podio anche la Finlandia, la Norvegia e l’Italia. Il nostro Paese, infatti, nonostante le forti carenze in tema di welfare, si colloca tra i migliori al mondo nella tutela alimentare e sanitaria dei più piccoli.
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