In Italia si fuma troppo. Non accenna a diminuire significativamente il numero dei fumatori, anche se cala il numero di sigarette mediamente consumate al giorno: sono 11,6 milioni gli amanti delle bionde, più di un italiano su cinque. Gli uomini sono 7,1 milioni e le donne 4,5 milioni. Sono alcuni dati del report che sarà presentato dall’Istituto superiore di sanità in occasione del World NoTobacco Day, organizzato dall’Organizzazione mondiale della sanità.
L’edizione di quest’anno è dedicata al tema «Tabacco e salute dei polmoni». Il cancro al polmone è infatti il quarto tumore in termini di incidenza ma la prima causa di morte per neoplasia. Le fumatrici sono aumentate soprattutto nelle regioni del Sud Italia: sono quasi il doppio rispetto alle fumatrici che vivono nelle regioni centrali e settentrionali (il 22,4 per cento al Sud e isole contro il 12,1 per cento al Centro e il 14 per cento al Nord). Oltre la metà dei giovani fumatori tra i 15 e 24 anni fuma già più di dieci sigarette al giorno e oltre il 10 per cento anche più di venti. «Non cambiano le abitudini al fumo degli italiani – dice Roberta Pacifici Direttore del Centro Nazionale Dipendenze e Doping – segno che serve incentivare campagne informative soprattutto per i giovani che rappresentano un serbatoio che alimenta l’epidemia tabagica e per le donne, per le quali è in aumento la mortalità per tumore al polmone. E’ fondamentale intervenire prima possibile e spiegare, come dimostra la nostra carta del rischio polmonare, che più precocemente si diventa ex fumatore tanto prima ci si avvicina ad avere lo stesso rischio di ammalarsi di chi non ha mai fumato».
Dall’indagine dell’Istituto superiore di sanità emerge che un fumatore maschio su 4 divora più di un pacchetto al giorno. Le donne un po’ meno, tra le 10 e le 20 sigarette. A questi si aggiungono i consumatori di nuovi prodotti. L’1,7 per cento consuma e-cig e l’1,1 fa utilizzo di tabacco riscaldato. I nuovi prodotti tuttavia non cambiano la prevalenza dei fumatori di sigarette che diventano nella maggior parte dei casi consumatori duali. Un vizio che non risparmi neanche chi fa sport: tra i ragazzi che fumano più di un pacchetto di sigarette al giorno oltre il 60 per cento pratica attività sportiva sistematica e proprio tra i forti fumatori si osserva una percentuale maggiore dei soggetti che riferiscono di aver avuto la possibilità di utilizzare sostanze dopanti. «Estendere l’attuale divieto di fumo nei luoghi chiusi pubblici e nei luoghi di lavoro pubblici e privati è necessario – afferma il farmacologo Silvio Garattini, presidente dell’Istituto Farmacologico Mario Negri – Cosi come vanno vietate le pubblicità alle sigarette elettroniche e agli heated tobacco products».
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