«È ancora presto per avere un quadro preciso della diffusione che avrà il reddito di cittadinanza e dei relativi oneri per il bilancio pubblico, ma un aspetto che potrebbe scoraggiare la presentazione delle domande è la preoccupazione di sottoporre a verifica i redditi e le situazioni patrimoniali dichiarate, temendo che potrebbe far emergere situazioni di evasione». E’ quanto si legge nel Rapporto sullo Stato Sociale 2019 presentato oggi alla Facoltà di Economia della Sapienza di Roma.
«L’ammontare del beneficio – si legge nel documento – e la sua vicinanza con alcune retribuzioni, specialmente se a tempo ridotto, potrebbe dar luogo a una riduzione dell’offerta di lavoro e a favorire occupazioni totalmente in nero o retribuzioni dichiarate inferiori a quelle effettive. Per attenuare questi rischi si potrebbe prevedere la possibilità di un cumulo parziale tra il beneficio ed eventuali redditi da lavoro. In ogni caso questo genere di pericoli è sempre presente nelle applicazioni degli schemi di contrasto alla povertà».
Secondo il rapporto è necessario «trovare un equilibrio tra dissuadere da comportamenti opportunistici e illegali ed evitare vincoli di accesso e controlli così scoraggianti da tramutarsi in barriere anche psicologiche. La possibilità di abusi va certamente evitata ma il timore di questo rischio non può precludere l’adozione anche nel nostro paese di misure di contrasto alla povertà vigenti in tutti i paesi europei».
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