Tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori. Sono circa 2 milioni di euro i fondi che la Regione Lazio ha deciso di investire in azioni che coinvolgono diverse attività economiche, dall’agricoltura all’edilizia, dalla logistica, ai servizi, dal manifatturiero al lavoro digitale. Si presenta così il protocollo d’intesa sottoscritto oggi dall’ente di via Cristoforo Colombo con i sindacati e le associazioni datoriali.
«A poche ore di distanza dal 28 aprile, Giornata mondiale della Salute e Sicurezza sul lavoro, e dal primo maggio – ha spiegato l’assessore al Lavoro e Nuovi diritti, Claudio Di Berardino – questo protocollo assume un’importanza anche simbolica. I dati del Lazio sono migliori rispetto alla media nazionale, ma noi continuiamo a impegnarci per ridurre la portata di questo fenomeno. È la prima volta nel Lazio che si sottoscrive un documento di questa natura, e a questo livello di partecipazione, concertazione e condivisione penso si possa dire che sia la prima volta anche in Italia: 30 soggetti firmatari oltre alla Regione per diffondere salute e sicurezza negli ambienti di studio e di lavoro».
Ogni azione è orientata alla prevenzione e al contrasto degli infortuni sul lavoro. Ulteriore novità è la condivisione delle informazioni per una definizione più efficace e tempestiva delle problematiche. L’accordo prevede poi l’attuazione di iniziative che sensibilizzino e diffondano la cultura della salute e della sicurezza in ogni ambiente di lavoro. E anche la valorizzazione del ruolo dei rappresentanti del servizio protezione e prevenzione. Il finanziamento di corsi di formazione dedicati ai lavoratori, ai datori di lavoro delle Pmi e ai piccoli imprenditori. Non solo. Entro l’anno dovranno essere elaborate metodologie e strumenti per la prevenzione, l’analisi e la valutazione dei rischi specifici.
«Siamo in una fase storica in cui la bassa crescita può determinare un abbassamento della sicurezza e un aumento del lavoro nero – ha detto il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti – Nel Lazio abbiamo avviato una fase di legislazione nuova sul lavoro: abbiamo approvato la legge sui rider per tutelare i diritti del lavoro digitale, la legge sull’equo, e adesso questo protocollo perché non ci si può accorgere dei drammi del lavoro solo quando la cronaca nera ci racconta qualche incidente». «L’incremento degli infortuni nel 2018 – hanno aggiunto Cgil, Cisl e Uil del Lazio – impone non solo una riflessione seria ma anche azioni concrete e sinergiche per contrastare questo tragico fenomeno che, stando ai dati diffusi dall’Inail, ha visto crescere del 9,1 per cento le morti sul lavoro, di circa il 3 per cento gli infortuni in itinere e aumentare le denunce per malattie professionali. Il protocollo assume ancora più importanza in questo momento in cui notiamo un pericoloso disinvestimento delle istituzioni nazionali sulle politiche di prevenzione e sicurezza, così come dimostrato dal governo con l’approvazione nell’ultima legge di bilancio del taglio alle tariffe Inail ed ai fondi per prevenzione e formazione».E per chiudere il cerchio, puntuali arrivano i dati Inail del primo trimestre 2019. Questo il bilancio: Le denunce di infortunio sul lavoro presentate in tutto il Paese a fine marzo sono state 157.715, in aumento di circa 2.900 casi (+1,9 per cento) rispetto alle 154.820 del primo trimestre del 2018.
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