Aumentano le denunce per infortuni sul lavoro

Apr 2, 2019

Nel primo bimestre dell'anno l’Umbria scala la classifica. Stabili le malattie professionali
di Al. Van.

Aumentano le denunce per infortuni sul lavoroAumentano le denunce per infortuni sul lavoro, ma calano quelle con esito mortale. A riferirlo è l’Inail, che ha elaborato i dati del mese di febbraio. Numeri provvisori ovviamente, il cui confronto «richiede cautela» perché «soggetti all’effetto distorsivo di punte occasionali e dei tempi di trattazione delle pratiche».

«Il confronto su un singolo bimestre – fa sapere l’Inail – potrebbe inoltre rivelarsi poco attendibile rispetto al trend che si delineerà nei prossimi mesi. Per un’analisi più indicativa della tendenza infortunistica, occorre attendere almeno un trimestre». Nel frattempo, le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Istituto nazionale lo scorso mese di febbraio sono state quattromila in più rispetto alle 96.121 del primo bimestre 2018. I dati hanno evidenziano un incremento sia dei casi avvenuti in occasione di lavoro (passati da 83.789 a 86.110), sia di quelli in itinere da 12.332 a 14.180. Gli infortuni sono quindi aumentati del 2,6 per cento nell’industria e servizi (dai 72.344 nel 2018, 74.252 nel 2019) e del 7,4 per cento in agricoltura (da 4.321 a 4.640). Tutte le aree geografiche del paese sono interessate dagli incrementi: nord ovest (più 4,9 per cento), nord est (5,2), centro (4,6), sud (1 per cento), isole (più 4,1).

Tra le regioni più colpite c’è l’Umbria con un +13,4%, la Sardegna, le Marche e la Basilicata (circa il 10 per cento). Decrementi modesti restano circoscritti alla Valle d’Aosta, Calabria, Abruzzo e Puglia. Centoventuno le denunce con esito mortale, quattro in meno rispetto alle 125 del primo bimestre 2018. Il decremento rilevato nel confronto tra il primo bimestre del 2019 e del 2018 è legato esclusivamente alla componente femminile, i cui casi mortali denunciati sono stati 12 in meno (da 20 a 8), mentre quella maschile ha registrato otto decessi in più (da 105 a 113). In calo le denunce dei lavoratori italiani (da 105 a 92), mentre i decessi dei comunitari sono aumentati da 7 a 12 e quelli dei lavoratori extracomunitari da 13 a 17. Spostando l’analisi per classi di età emergono cali in quasi tutte le fasce, a eccezione di quella compresa tra i 45 e i 49 anni (+12 denunce di casi mortali) e quella 20-24 anni (più 5).

Le denunce di malattia professionale in questi primi due mesi sono state 9.937, una in più rispetto a gennaio febbraio dello scorso anno. Le patologie del sistema osteo muscolare, del tessuto connettivo, quelle del sistema nervoso e dell’orecchio rappresentare le prime tre malattie professionali denunciate.

 

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