Disoccupazione stabile a gennaio. Resta infatti invariato il relativo tasso (10,5 per cento), praticamente stesso livello del mese di dicembre. Mentre cresce invece tra i giovani attestandosi al 33 per cento. Sono i dell’Istat, che rivede anche al ribasso la stima preliminare di un aumento del Pil (dall’1% allo 0,9 per cento).
Il lieve aumento dell’occupazione registrato a gennaio è dovuto alla crescita dei dipendenti permanenti (56mila in più), mentre scendono sia i dipendenti a termine (-16mila) che gli autonomi (-19mila). Il tasso di occupazione rimane stabile al 58,7 per cento. Ma dai dati emerge una triste realtà: rispetto a dicembre ci sono 6mila donne occupate in meno. La crescita di 21mila occupati del mese scorso è frutto infatti di 27mila occupati maschi in più rispetto a dicembre e da 6mila occupate donne in meno. Su base annua l’occupazione è cresciuta a gennaio di 160mila unità. I dipendenti a termine sono aumentati di 126mila unità, ma i segnali positivi riguardano anche i permanenti, aumentati di 29mila unità, e gli autonomi (più 6mila).
L’Italia continua a essere tra le maglie nere in Europa sul fronte della disoccupazione. Siamo terzultimi per tasso di disoccupazione generale, seguita solo Spagna (14,1 per cento) e Grecia (18,5 per cento). E’ penultima se si restringe l’attenzione sui giovani (solo la Grecia con il 39,1% fa peggio di noi, mentre la Spagna che era alle nostre spalle è ora terzultima con un tasso di disoccupazione giovanile del 32,6 per cento).
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