Allarme polveri sottili nelle città italiane

Feb 20, 2019

Legambiente segnala criticità a Frosinone e nelle città del nord. Di questo passo gli sforamenti previsti dalla legge saranno superati in poche settimane
di Alfonso Vannaroni

allarme polveri sottiliAllarme polveri sottili in Italia. In poco meno di due mesi già ventidue città – 15 i capoluoghi di provincia – hanno consumato una buona parte dei giorni previsti per gli sforamenti sulle polveri sottili. Cinquanta microgrammi al metro cubo al giorno e per non più di 35 volte l’anno, tanto dice la legge. Ma per Legambiente siamo già a un passo dal baratro. Questa specie di bonus si sta infatti esaurendo. Dai dati dell’associazione ambientalista si scopre infatti che a Frosinone sono 30 i giorni in cui le Pm10 hanno avuto un valore superiore a quello previsto dalla normativa europea e italiana. Male anche Torino e Milano con ventotto giorni oltre i limiti. Di questo passo, ancora poche settimane e molte città italiane saranno in piena emergenza smog e in pieno allarme polveri sottili.

Le altre città italiane che fanno i conti con elevati livelli di emissioni inquinanti in atmosfera sono Rovigo con 26 giorni, Pavia con 25, Alessandria e Cremona con 24, Ferrara e Treviso con 23. Se si esclude la città di Frosinone, le maggiori criticità si registrano nel nord del Paese e in particolare nella Pianura Padana. «Continua lo stillicidio delle città che superano i limiti previsti dalla normativa – dice il presidente di Legambiente, Stefano Ciafani – Lo scorso anno 26 capoluoghi di provincia Hanno abbondantemente superato il limite dei 35 giorni oltre il quale non si può andare per il superamento di polveri sottili in atmosfera. Tra qualche settimana avremo alcune città fuorilegge per il Pm10. Questo problema si risolve solo se si mettono in campo scelte politiche locali coraggiose, come ha fatto il comune di Milano penalizzando economicamente chi vuole utilizzare l’auto privata. E poi se si utilizzano quei soldi per potenziare il trasporto pubblico. Ma servono anche politiche nazionali coraggiose per spostare da gomma a ferro il movimento di persone e merci».

Intanto le polveri sottili continuano a uccidere. L’ultimo rapporto sulla qualità dell’aria dell’Agenzia Ue per l’Ambiente ha certificato che il nostro Paese è al secondo posto in Europa per morti riconducibili al Pm2.5 (60.600) e al primo per quelle da biossido di azoto (20.500) e da ozono (3.200). Soltanto la Germania fa peggio per i decessi causati dalle pericolosissime polveri Pm2,5. E come se non bastasse, dalle pagine del report emerge anche che su 3,9 milioni di persone che vivono in aree europee con sforamenti simultanei e regolari, 3,7 milioni abitano nel Nord della nostra penisola.

 

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